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Il quadro europeo e quello italiano
Ecco la normativa europea e quella italiana.
Il quadro europeo
La disciplina dell’identificazione elettronica è contenuta nel Regolamento UE n. 910/14, cd. regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature), che prevede che l’identità digitale (eID) di uno Stato dell’Unione possa essere utilizzata per accedere ai servizi on line dell’amministrazione pubblica di tutti gli Stati europei in forza di un reciproco riconoscimento dei mezzi di identificazione elettronica.
La Commissione europea ha proposto di modificare il Regolamento eIDAS per “migliorarne l’efficacia, estenderne i benefici al settore privato e promuovere identità digitali affidabili per tutti gli europei”, con l’introduzione di un unico strumento europeo di identità digitale: European Digital Identity Wallet (Eudi Wallet): “un prodotto o servizio che consente all’utente di conservare dati di identità, credenziali e attributi collegati alla sua identità, fornirli su richiesta alle parti facenti affidamento sulla certificazione e utilizzarli per l’autenticazione on line e offline, per un servizio nonché per creare firme elettroniche qualificate e sigilli elettronici qualificati”.
La Commissione ha determinato le regole per i wallet su cui i cittadini potranno caricare i documenti, il modello a cui dovrà conformarsi anche l’IT-Wallet italiano.
IT Wallet è il primo passo dell’Italia verso la realizzazione dell’European Digital Identity, previsto entro il 2026, che consentirà ai cittadini di identificarsi, mostrando i documenti durante un controllo (di persona o via internet), di accedere a servizi on line (es. noleggio auto, attivazione di un servizio) e di condividere documenti ufficiali in modo sicuro nei paesi membri dell’UE, tramite standard e tecnologie condivise.
Il quadro italiano
IT Wallet è stato introdotto dal cd. decreto Pnrr (decreto legge n.19/24), che istituisce ufficialmente il Sistema di portafoglio digitale italiano, inserendo nel Codice dell’Amministrazione Digitale (Cad) il nuovo art. 64-quater “Sistema di portafoglio digitale italiano – Sistema IT Wallet”.
Il nuovo art. 64-quater prevede delle linee guida al fine di “garantire la necessaria celere evoluzione del Sistema di IT Wallet”, tra cui:
- Le caratteristiche tecniche e le modalità di adozione dell’IT Wallet pubblico e delle soluzioni di IT-Wallet privato da parte di cittadini e imprese, nonché la tipologia di servizi resi disponibili dalle soluzioni IT-Wallet.
- Le modalità di accreditamento presso l’AgID dei soggetti privati fornitori delle soluzioni IT Wallet privato.
- I servizi resi disponibili alle pubbliche amministrazioni e ai soggetti privati accreditati, sia in qualità di erogatori di servizi, sia in qualità di erogatori di attestazioni elettroniche relative a prerogative, caratteristiche, licenze o qualità di persone fisiche e giuridiche.
- Gli standard tecnici adottati per garantire interoperabilità del Sistema IT Wallet con le banche dati e i sistemi informativi della pubblica amministrazione e dei soggetti privati accreditati, anche per garantire la compatibilità dell’IT Wallet pubblico e delle soluzioni di IT Wallet privato con precedenti sistemi di identità digitale e con i relativi sistemi di autenticazione per l’accesso in rete già predisposti.
- Le misure da adottare sul piano tecnico e organizzativo per assicurare livelli di affidabilità, disponibilità e sicurezza adeguati al Sistema IT Wallet.
- Le modalità per la messa a disposizione di tutte le componenti dell’IT Wallet pubblico e delle soluzioni di IT-Wallet privato.
I costi per l’implementazione di IT Wallet, 102 milioni di euro l’anno dal 2024 al 2026, per complessivi 300 milioni di euro, saranno coperti con i fondi europei stanziati tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
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