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Nel 2024 e nel 2025 è previsto il congedo parentale aumentato o maggiorato, così come disciplinato dalla Legge di Bilancio 2024. A cambiare però non sono i mesi di disponibilità per assentarsi da lavoro, ma le percentuali in busta paga.
Che cos’è e come funziona il congedo parentale?
Il congedo parentale è il diritto a un periodo di astensione dal lavoro che spetta sia alle madri lavoratrici che ai padri lavoratori. Entrambi i genitori possono astenersi dal lavoro, mantenendo comunque una parte della retribuzione.
Ciascun genitore lavoratore dipendente può assentarsi dal lavoro per un periodo massimo di 10 mesi frazionabile entro i 12 anni d’età del bambino. I mesi possono diventare 11 se per il primo se ne usufruisce per almeno 3 mesi. Ogni genitore può avere un massimo di 6 mesi, che possono salire a 7 per i papà.
Congedo parentale aumentato 2024: requisiti e importi
Come riporta l’INPS e SkyTg24, la Legge di Bilancio 2024 ha previsto importi maggiorati per il congedo parentale. Nel dettaglio, per l’anno in corso sono previste due mensilità all’80%, sette al 30% (che sarebbe la percentuale standard) e il resto senza indennità. Nel 2025 invece si prevede una mensilità all’80%, una al 60%, sette al 30% e le altre senza indennità.
Questo aumento può essere riconosciuto solo se il mese di congedo parentale sia fruito entro i 6 anni di vita del figlio e il congedo di maternità/paternità abbia previsto almeno un giorno durante il 2024.
Tale congedo parentale maggiorato può essere richiesto solo dai lavoratori dipendenti, mentre sono escluse le altre categorie, ad esempio gli autonomi e gli iscritti alla Gestione separata.
Leggi anche: Legge 104 e importi Congedo straordinario 2024: cosa dice l’INPS
Come fare domanda per il congedo parentale aumentato?
Il congedo parentale aumentato può essere richiesto attraverso il sito dell’INPS, il Contact center integrato o gli Istituti di Patronato. Toccherà al datore di lavoro il compito di inserire la maggiorazione in busta paga.
Per invece richiedere l’aumento telematicamente, bisogna sapere che l’INPS ha aggiunto una specifica funzione che consente alle lavoratrici e ai lavoratori di richiedere specificatamente la misura.
In linea generale, c’è più convenienza che a fare domanda sia il genitore che guadagna di più, visto che la percentuale dell’indennità è calcolata basandosi sull’importo della busta paga. Alla voce “Dichiaro di voler richiedere l’indennizzo con aliquota maggiorata“, il genitore dovrà spuntare la voce “Sì”.
Leggi anche: Manovra 2025: ipotesi su cosa contiene e quando esce Legge di Bilancio
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