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Grosseto. Il Consiglio comunale di Grosseto ha respinto la proposta di mozione del Movimento 5 stelle sul salario minimo, che avrebbe garantito ai lavoratori impegnati negli appalti pubblici del Comune di non scendere sotto un livello contributivo pari a 9 euro l’ora.
“Fin dall’inizio, era chiaro che la maggioranza non gradiva l’argomento – spiega Giacomo Gori, capogruppo del Movimento 5 Stelle –. Infatti, durante la discussione propedeutica in commissione consiliare del 4 settembre, alcuni commissari hanno sollevato dubbi sulla legittimità di tale provvedimento, malgrado si fosse portato all’attenzione di tutti una lunga serie di provvedimenti analoghi approvati da altri Comuni, Province e Regioni d’Italia. Data la delicatezza e l’importanza del tema in discussione, pur di far approvare la mozione, abbiamo emendato noi stessi il testo originario, trasformando l’imposizione di un salario minimo in un meccanismo premiale. In pratica, nei bandi pubblici del Comune di Grosseto, delle società partecipate, degli enti, delle istituzioni e delle fondazioni collegate, sarebbe stato possibile ottenere un punteggio più alto se il salario minimo dei dipendenti non fosse sceso sotto i 9 euro l’ora”.
“Questa formulazione, che ha riscosso anche il parere favorevole del segretario generale, è stata sottoposta all’attenzione dei consiglieri, ma il dibattito che si è creato, intriso di surrealismo, ha anticipato il voto negativo, facendo sfumare la possibilità di riconoscere ai lavoratori un salario dignitoso e dare un messaggio forte e chiaro al Governo centrale, visto che l’Italia è tra le poche nazioni a non aver ancora regolamentato la materia, malgrado le normative europee lo impongano ormai da tempo – continua Gori -. Ma ad imporlo, più che le normative, avrebbe dovuto essere la sensibilità dei consiglieri e la loro coscienza di fronte a famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, con stipendi da fame e sofferenze continue. Qualcuno si chiederà come sia stato possibile votare contro ad un provvedimento del genere e soprattutto con quale motivazione. Ebbene, si è raggiunto il massimo della creatività istituzionale, quando si è sostenuto che una misura del genere, avrebbe aumentato l’inflazione. A chi legge, ogni altra considerazione”.
“In molti ci hanno chiesto l’esito della votazione e i nomi dei consiglieri che hanno votato contro. Ebbene, la mozione è stata respinta con 10 voti contrari, 9 favorevoli, 6 astenuti e 8 assenti, di cui, alcuni, finti assenti – termina Gori -. Consiglieri contrari: Baccetti Simonetta; Bartalucci Manuele di Fratelli d’Italia; Gabbrielli Amedeo; Gaviano Amelia; Guidoni Andrea; Lauretano Lorenzo; Manzo Annalisa; Pepi Francesca; Tornusciolo Gino; Vitale Luca. Consiglieri astenuti: Baldi Ludovico; Bragaglia Alessandro; Cerboni Giacomo; Pieraccini Alfiero; Turbanti Fausto; Vasellini Andrea. Consiglieri assenti: Bartalucci Manuel del Pd; Bernardini Rita; Cirillo Ciro; Ciucchi Francesca; Minacci Carla; Pettrone Angelo; Serra Paolo; Vivarelli Colonna Antonfrancesco. Consiglieri favorevoli: Bartolini Davide; Buggiani Cecilia; Capone Gabriella; Culicchi Leonardo; De Martis Carlo; Del Santo Marilena; Gori Giacomo; Pizzuti Valerio; Rosini Stefano”.
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