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Federmotorizzazione, la federazione commercianti motorizzazione aderenti a Confcommercio, lancia l’allarme che da noi, per effetto della vertenza Stellantis, ha pesanti ripercussioni: le auto cinesi potrebbero inondare il mercato europeo sfruttando l’accordo di unione doganale tra Turchia e UE. Questo accordo, che consente la libera circolazione delle merci senza dazi doganali, potrebbe essere utilizzato dai produttori cinesi per aggirare i dazi imposti sulle importazioni dirette dalla Cina, che possono arrivare fino al 31,3%. La preoccupazione è fondata: nel 2023 la Turchia ha prodotto 1,4 milioni di veicoli, un numero destinato a crescere. L’aumento degli investimenti cinesi nel settore automobilistico turco, favorito da condizioni vantaggiose, aggrava ulteriormente la situazione di difficoltà per i nostri titolari di vendita auto.
Tutto questo – rileva Federmotorizzazione Confcommercio – mentre nei primi tre mesi dell’anno, le autovetture immatricolate segnano un +5,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, ma con un rallentamento, a marzo, dopo diciannove risultati mensili positivi.
Immatricolazioni delle auto elettriche e ibride “alla spina”: nel primo trimestre dell’anno sono state 35.568 con una quota complessiva dell’8,2%, trascinate al ribasso dal calo più pesante delle elettriche pure che scendono sotto la quota del 4% (attestandosi al 3,8%).
Il mercato, insomma, continua a non premiare l’elettrico ricaricabile. Il dato emerge anche dall’andamento degli ecoincentivi: resta limitata la richiesta di contributi riservati alle vetture elettriche, mentre sono andati esauriti in poche settimane quelli per le auto endotermiche meno inquinanti.
I motivi di questa scelta da parte dei consumatori non cambiano: dal prezzo, più alto rispetto alle vetture tradizionali endotermiche, alle incertezze legate ad una tecnologia (le batterie) che si ritiene ancora non ottimale, alle scarse infrastrutture di ricarica nel nostro Paese. L’attesa dei nuovi ecobonus, infine, annunciati dal Governo e previsti a maggio, provoca un rinvio degli acquisti.
“L’automobile – rileva Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione Confcommercio – è sempre stata considerata uno strumento al servizio dell’utente, ma l’auto elettrica ha cambiato il paradigma, sentendosi di fatto l’utente al servizio dell’auto. Occorre infatti, sulle lunghe percorrenze, programmare il viaggio organizzando le necessarie soste per la ricarica che, oltre a costituire un vincolo, allunga i tempi del viaggio stesso. L’auto, fin dalla sua origine, ha costituito il simbolo della libertà di movimento, l’elettrica limita molto questa libertà”.
“Dobbiamo trovare – prosegue Buongiardino – una via italiana alla transizione verso la decarbonizzazione. Mettendo da parte ideologie che da noi non hanno presa e sfruttando altre tecnologie a partire dalle prossime vetture Euro 7, i cui protocolli sono stati recentemente semplificati, ed i nuovi carburanti che eliminano l’impronta carbonica, pur utilizzando veicoli endotermici”.
“Auspichiamo – conclude il presidente di Federmotorizzazione Confcommercio – che il Governo stanzi maggiori fondi per le auto ibride ed endotermiche di ultimissima generazione così da poter rinnovare un parco auto vetusto e al tempo stesso migliorare la qualità dell’aria: puntare sull’elettrico sta ritardando il processo di rinnovamento del circolante. Si inizia a parlare di incentivi alla rottamazione anche in assenza di acquisto o di sostituzione con auto usata meno inquinante”.
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