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Giambattista Tiepolo, “Gentiluomo con tricorno” (part.), penna e inchiostro nero e acquarello grigio
Se una mostra in corso a Palazzo Zabarella sottolinea l’importanza del disegno nell’arte contemporanea, un’altra appena inaugurata a Ca’ Rezzonico ripercorre il suo sviluppo nell’Italia degli ultimi cinque secoli. Merito in questo caso di una donazione privata, la più importante ricevuta negli ultimi cinquant’anni dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Fondazione Musei Civici di Venezia, oggi celebrata con Una passione discreta. La collezione Paolo Galli, aperta fino al 20 gennaio 2025 presso il Museo del Settecento veneziano.
Se il collezionismo di disegni è, da sempre, sinonimo di raffinatezza, sensibilità e passione, ciò che colpisce è la dedizione con cui l’ambasciatore Paolo Galli ha riunito decine e decine di esemplari, riunendo secondo il proprio gusto un personale pantheon di artisti più o meno grandi e noti, vittima di quello che egli stesso definisce il “virus benevolo” della passione per il disegno.
Per il Museo del Settecento Veneziano, si tratta dell’acquisizione di questo tipo più significativa dai tempi del lascito Musatti nel 1967. Parte delle opere esposte è già stata inclusa in mostre o pubblicazioni: molte però sono esposte per la prima volta, offrendo così una nuova prospettiva sulla grafica italiana che il luogo comune secondo cui quest’arte sarebbe limitata e monocromatica.
Il rigoroso percorso curato da Alberto Craievich si compone di 75 opere, parte delle 216 donate da Galli, che forniscono una visione diacronica del medium grafico non solo come strumento propedeutico alla pittura o alla scultura ma come forma artistica autonoma e completa, capace di catturare l’idea creativa nel momento stesso in cui essa si forma.
La raccolta si distingue per la varietà di tecniche e supporti: dai delicati tratti a matita e gessetto alle vigorose campiture di inchiostro e acquerello. In esposizione troviamo studi anatomici, bozzetti preparatori, composizioni complesse e caricature, evidenziando il ruolo del disegno non solo come strumento tecnico, ma anche come mezzo di sperimentazione espressiva. Tra le opere più notevoli un raro studio preparatorio di Giorgio Vasari, che offre uno spaccato del processo creativo di uno degli intellettuali più influenti del Rinascimento.
La collezione comprende anche maestri del Settecento veneziano come Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Piazzetta e i Guardi, espressione di un’epoca in cui il disegno giocava un ruolo centrale nella definizione della pratica pittorica, per estendersi a figure di rilievo della scuola bolognese, romana e fiorentina. Spiccano i disegni di Agostino Carracci, capace di fondere rigore accademico e naturalezza espressiva, e le caricature di Guercino e Pier Leone Ghezzi, la cui produzione grafica si distingue per la vivacità e l’acume satirico. Le caricature rappresentano in particolare un genere a sé stante, dove l’esagerazione e la deformazione delle fisionomie diventano strumenti per indagare la psicologia dei soggetti.
La sezione dedicata al Novecento si apre alle sperimentazioni più audaci della grafica contemporanea, con artisti che riflettono nelle loro creazioni le inquietudini di un’epoca segnata da trasformazioni sociali e politiche. Notevole, in particolare, lo schizzo di Palazzo Ducale eseguito a penna da un giovanissimo Emilio Vedova, dove il vedutismo tradizionale è stravolto da una visione eroica e anticonvenzionale, in cui l’architettura veneziana diventa pretesto per un’indagine interiore più che per la riproduzione oggettiva della realtà.
Non meno affascinante è il ritratto di Ugo Ojetti realizzato da Romano Dazzi, che cattura l’intellettuale in un atteggiamento di sicura autorità, con il monocolo e il cipiglio di chi si riconosce protagonista del panorama culturale e sociale italiano. Ancora, l’enigmatico frammento di Giovanni Boldini, che potrebbe rappresentare una delle ultime immagini di Oscar Wilde, rivela la capacità di tratteggiare con pochi tratti un’intera psicologia, immortalando una figura sfuggente e carica di malinconia.
Una passione discreta rappresenta una rara occasione per ammirare opere di straordinaria fragilità. Come sottolinea il curatore Craievich “i disegni sono tra le opere più delicate del patrimonio museale: per legge possono essere esposti per un massimo di 100 giorni ogni cinque anni. Nonostante l’importanza della digitalizzazione la visione diretta degli originali, esposti con la giusta illuminazione e contesto, resta comunque un’esperienza ineguagliabile”. Ragione in più per approfittarne!
Una passione discreta. La collezione Paolo Galli
A cura di Alberto Craievich
Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano, Venezia
Fino al gennaio 2025
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