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Il correttivo del Codice dei Contratti pubblici piace ai professionisti. Dopo l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, dell’aggiornamento del testo, gli Architetti, il Consiglio Nazionale dei Geologi e quello degli Ingegneri esprimono parere favorevole ad un correttivo che “valorizza il principio dell’equo compenso, a garanzia della qualità della prestazione professionale e della progettazione”.
Tante luci, dunque, qualche ombra. Sta di fatto che il nuovo Codice permette di raggiungere “un traguardo significativo per il settore delle opere pubbliche, con un miglioramento globale dell’applicazione di diverse disposizioni”. Come ha ricordato il Mit, “Il provvedimento introduce alcune correzioni a sostegno degli investimenti pubblici, con un focus su dieci macro-temi principali, tra cui equo compenso, tutele lavoristiche, digitalizzazione e revisione prezzi”.
Equo compenso e affidamenti diretti
Architetti, geologi e ingegneri concordano nel giudicare positivamente la rinnovata applicazione del principio dell’equo compenso ai contratti pubblici, “fondamentale per garantire la qualità della prestazione professionale e della progettazione”. Ma non solo: bene anche l’impegno per un quadro normativo in grado di valorizzare “la professionalità e la competitività nelle procedure di affidamento”.
Apprezzamenti arrivano inoltre per il limite massimo del 20% alla riduzione dei corrispettivi negli affidamenti diretti, “salvaguardando così il valore del lavoro svolto”. E ancora: nelle procedure di affidamento di importo pari o superiore ai 140 mila euro, la soglia del massimo ribasso consentito rimarrà sostanzialmente allineata a quella degli affidamenti diretti, “mantenendo un equilibrio che evita distorsioni nel mercato”.
Opere pubbliche e privati
Tra le altre misure di rilievo, ecco il riconoscimento dell’incentivo ai dirigenti tecnici della pubblica amministrazione. Nella gestione delle opere pubbliche, per i professionisti la miglior definizione del partenariato pubblico-privato è fondamentale per attrarre capitali e favorire la realizzazione di grandi interventi pubblici. “Di pari rilevanza l’aver definito, con specifico allegato, le procedure di revisione dei prezzi, per evitare applicazioni anomale e disomogenee, nonché contenzioso”.
Fin qui gli aspetti positivi. Qualche nota negativa è rimasta nel testo approvato. Per i professionisti è motivo di preoccupazione l’introduzione obbligatoria del premio di accelerazione, che potrebbe portare a esecuzioni affrettate di singole lavorazioni o dell’intero appalto. Un’altra pecca è la mancata stretta all’applicazione del subappalto a cascata.
La certezza dell’esecuzione dei lavori nel correttivo al Codice dei Contratti pubblici
Un’importante criticità riguarda il mancato accoglimento delle proposte per rendere i concorsi di progettazione in due fasi lo strumento idoneo per una valutazione più approfondita delle proposte progettuali. Ombre che però non offuscano lo sforzo compiuto per “garantire maggiore certezza all’esecuzione dei lavori pubblici. Il processo di consultazione e collaborazione degli interlocutori istituzionali ha svolto un ruolo fondamentale a definire un quadro normativo che risponda alle esigenze del settore”.
Ecco perché è fondamentale che le professioni tecniche continuino a collaborare attivamente per garantire che le riforme siano in grado di “promuovere un cambiamento che non solo risponde alle necessità immediate, ma crei un sistema di progettazione e affidamento sempre più trasparente e orientato alla qualità”.
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