Come cambiano le detrazioni fiscali per i figli e i coniugi a carico nel 2025 per gli immigrati e gli stranieri? Potrebbero cambiare dal prossimo anno le detrazioni fiscali per gli immigrati che vivono in Italia. Si tratta di una modifica che, se approvata, interesserebbe, però, non tutti gli stranieri che sono residenti nel nostro Paese.
- Per quali stranieri e come cambiano nel 2025 le detrazioni fiscali per i figli e i coniugi
- Per quali immigrati le detrazioni fiscali per i figli e il coniuge a carico resteranno uguali nel 2025
Per quali stranieri e come cambiano nel 2025 le detrazioni fiscali per i figli e i coniugi
Tra le proposte di modifica presentate alla Manovra Finanziaria 2025 spicca anche quella che prevede una cancellazione delle agevolazioni fiscali per gli stranieri residenti in Italia.
Le modifiche interesserebbero solo gli immigrati venuti nel nostro Paese e che non appartengono a Paesi dell’Ue.
In particolare, il testo depositato alla Camera prevede che chi ha la cittadinanza extra-Ue ma lavora, fa regolarmente la dichiarazione dei redditi e paga le relative tasse, non potrà più usufruire delle detrazioni per il coniuge e i figli a carico tra 21 e 30 anni.
Le detrazioni non spetteranno, dunque, ai contribuenti che non sono italiani o di uno stato dell’Unione.
Secondo la Ragioneria di Stato, questa misura permetterebbe all’erario di risparmiare una cifra pari a 126 milioni e 400 mila euro, ma si porrebbe come una novità molto iniqua, perché penalizzerebbe chi comunque nel nostro Paese lavora e paga le tasse regolarmente.
E’ verosimile che, proprio per questo motivo, la misura non rientrerà nella nuova Manovra.
Per quali immigrati le detrazioni fiscali per i figli e il coniuge a carico resteranno uguali nel 2025
Se per gli immigrati in Italia provenienti da Paesi extra Ue, le detrazioni fiscali potrebbero cambiare, nulla cambierà per gli stranieri che vivono nel nostro Paese ma provengono da altri Paesi dell’Ue o da uno Stato che aderisce all’accordo sullo spazio economico europeo per i familiari residenti all’estero.
Rientrano in tale Spazio, insieme all’Italia, paesi come Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Austria, Grecia, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Polonia, Romania, Islanda, Norvegia, Svezia, Repubblica d’Irlanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia e Regno Unito.
Per loro, non ci sarebbe alcuna cancellazione né penalizzazione.
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