Il mercato immobiliare italiano registra una crescita moderata nel mese di ottobre, con un incremento dello 0,3% nel prezzo delle abitazioni usate. Il valore medio nazionale si attesta ora a 1.856 euro per metro quadro. Secondo i dati rilevati da idealista, portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia, il trend di aumento annuo persiste con un 2% complessivo, sebbene si noti una frenata nel corso dell’ultimo trimestre (-0,4%).
Capoluoghi
Nel mese di ottobre, il 67% dei capoluoghi italiani ha registrato un aumento dei valori immobiliari. Gli incrementi più significativi si sono verificati a Belluno (4%), Oristano (3,4%), Lecco (3,3%) e Novara (3,1%). Altri 45 centri hanno registrato aumenti superiori alla media mensile dello 0,3%, tra cui spiccano Palermo (1,8%), Venezia (1,2%), Milano (0,9%), Bologna (0,9%), Roma (0,8%) e Torino (0,7%).
Al contrario, Napoli e altri 29 capoluoghi hanno registrato una diminuzione, con il capoluogo partenopeo in calo dello 0,7%. I ribassi più significativi sono stati osservati a Pordenone (-3,5%), L’Aquila (-1,4%) e Trani (-1,3%), evidenziando un andamento complessivamente variegato del mercato immobiliare italiano.
Dal punto di vista del prezzo al metro quadrato, Milano si conferma anche a ottobre la città più costosa per l’acquisto di una casa, con un valore medio di 5.031 euro/m². Seguono Bolzano (4.591 euro/m²), Venezia (4.553 euro/m²) e Firenze (4.167 euro/m²), tutte con valori superiori ai 4mila euro. All’estremo opposto, Caltanissetta risulta il capoluogo più economico per le compravendite, con un prezzo di 704 euro/m², seguita da Ragusa (742 euro/m²) e Biella (766 euro/m²).
Province
A livello provinciale, il trend di crescita dei prezzi immobiliari rispecchia quello dei capoluoghi, con aumenti registrati nella maggior parte delle aree: 67 province hanno infatti segnato incrementi nel mese di ottobre.
Le maggiori crescite si registrano a Gorizia (4,3%), Aosta (3,3%) e Ferrara (3,1%). Nel mese di ottobre, anche l’hinterland di Milano mostra una crescita dell’1,3%, mentre l’incremento in provincia di Roma è più contenuto (0,2%). Le province di Napoli e Rovigo mantengono prezzi stabili rispetto al mese precedente, mentre Vibo Valentia (-1,4%) guida il calo di 37 province, seguita da Massa-Carrara, Caltanissetta e Agrigento (tutte con un -1%).
Bolzano si conferma la provincia più cara d’Italia con 4.558 euro/m², seguita da Milano (3.443 euro/m²), Lucca (3.110 euro/m²) e Savona (3.081 euro/m²). In altre 28 province i valori immobiliari superano la media nazionale, con prezzi compresi tra i 2.905 euro di Firenze e i 1.872 euro di Treviso.
Le province più convenienti per l’acquisto di un’abitazione restano Biella (634 euro/m²), Caltanissetta (654 euro/m²) e Isernia (694 euro/m²).
Regioni
A ottobre, i valori immobiliari registrano aumenti in 14 regioni italiane, con i maggiori rialzi osservati in Valle d’Aosta (3,3%), Molise (3%) e, a seguire, in Veneto e Lombardia (entrambe 1,1%). Lazio, Umbria e Sicilia mantengono prezzi invariati rispetto al mese precedente, mentre si notano lievi flessioni in Calabria (-0,4%), Basilicata (-0,3%) e Sardegna (-0,2%).
Il Trentino-Alto Adige registra i prezzi medi più elevati in Italia, con un valore di 3.250 euro, seguito da Valle d’Aosta (2.800 euro/m²), Liguria (2.518 euro/m²) e Toscana (2.326 euro/m²). Anche Lombardia (2.215 euro/m²), Lazio (2.088 euro/m²), Emilia-Romagna (1.903 euro/m²) e Veneto (1.856 euro/m²) superano la media nazionale di 1.820 euro al metro quadro. Le altre regioni si collocano al di sotto di questa media, con valori che spaziano dai 1.658 euro della Sardegna ai 920 euro del Molise, la regione più economica per acquistare casa in Italia.
Nota metodologica
A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).
Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d’asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta.
Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell’evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari.
Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.
Il report completo è consultabile al seguente link: https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/
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