Lo chiamano “Sistema 0”: una nuova forma di pensiero che combina la mente umana con i calcoli dell’Intelligenza Artificiale (IA). Il risultato è un’intelligenza detta ibrida, che potrebbe far avanzare informatica e psicologia in campi mai conosciuti.
L’intelligenza ibrida: né computer né cervello
La ricerca sulla cosiddetta intelligenza ibrida ha avuto inizio presso l’Università Cattolica di Milano, partendo da studi che combinano filosofia, informatica, neuropsicologia e molte altre discipline.
Chiamando “Sistema 1” il pensiero intuitivo, istintivo, tipicamente umano, e “Sistema 2” il pensiero riflessivo del calcolo meccanico, si giunge a immaginare qualcosa a metà strada: un “Sistema 0”.
Le prime voci
In breve, avremo a che fare con un sistema ibrido, capace di combinare la complicazione dell’ingegno umano, i suoi guizzi creativi e la sua energia, con la precisione meticolosa e algoritmi di un calcolo scientifico.
Cominciano a parlarne anche alcune testate scientifiche, come la rivista Nature Human Behavior, e potrebbe rappresentare un modo per combinare le potenzialità produttive dell’IA con un ragionamento più flessibile, emotivo e “umano”.
M.F.Z.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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