Il viceministro italiano
dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro, ha
dichiarato che il ‘Manifesto della gioventù rurale’, presentato
alla Cop16 di Cali, in Colombia, “è perfettamente in linea con i
principi della cooperazione italiana nel campo dello sviluppo
sostenibile”.
“Questo manifesto rappresenta una voce forte e collettiva per
la difesa della biodiversità, della sovranità alimentare e dei
diritti umani”, ha detto Barbaro, che insieme all’ambasciatore
italiano a Bogotà, Giancarlo Maria Curcio, e a quello
dell’Unione Europea in Colombia, Gilles Bertrand, ha partecipato
alla cerimonia di presentazione del Manifesto.
Il documento è nato dalla voce dei 170 giovani dell’America
Latina e dei Caraibi riunitisi lo scorso agosto a Nuquí (nel
nord-ovest colombiano), in occasione del Vertice dei giovani
rurali in pace con la natura, organizzato dall’Agenzia italiana
per la cooperazione allo sviluppo (Aics).
Il Manifesto dà priorità all’urgenza dell’azione per il clima
attraverso politiche agricole sostenibili, propone di ampliare
la partecipazione dei giovani nelle politiche pubbliche e chiede
la tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare nel
rispetto degli ecosistemi.
“Sostenere questo manifesto significa non solo ascoltare le
idee, ma anche fare in modo che le politiche pubbliche siano
orientate verso un modello di sviluppo che integri davvero le
istanze giovanili e locali. Come Italia, abbiamo l’obbligo non
solo di promuovere lo sviluppo dei giovani, ma anche di creare
strutture e processi che garantiscano la loro partecipazione
alle decisioni di governance ambientale”, ha detto Barbaro.
Durante l’evento, i governi, le organizzazioni e la società
civile sono stati invitati a sostenere e contribuire a una
trasformazione rurale verso un modello più sostenibile. “La
partecipazione dei giovani delle aree rurali è fondamentale per
garantire un futuro più giusto ed equilibrato, in cui la loro
voce sia ascoltata e il loro potenziale sia riconosciuto. Per
svolgere il loro ruolo per un pianeta verde sostenibile e
biodiverso”, ha detto Mario Beccia, direttore dell’Aics di
Bogotà con competenza sul resto dei Paesi sudamericani.
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