Addio Palasharp. Lo storico palazzetto milanese, inizialmente scelto addirittura come impianto nella rosa olimpica 2026 e poi accantonato a causa degli extra costi sulla ristrutturazione, lascia spazio a un intervento inserito nel piano casa deliberato dal Comune venerdì, che su questo specifico segmento – da 18.000 mq – prevede di pubblicare entro fine anno una manifestazione di interesse per cercare una collaborazione con privati.
Lo ha annunciato l’assessore alla casa, Guido Bardelli, in commissione mercoledì. L’idea era già stata svelata nei giorni scorsi – quando il comune aveva promesso la costruzione di 10mila nuove case a prezzi contenuti -, ma adesso è ufficiale. Il piano nel suo insieme prevede la creazione di abitazioni in regime di edilizia residenziale sociale calmierata, cioè alloggi in affitto permanente, con canoni che non superino il valore di 80 euro annui al mq, dedicate alla cosiddetta “fascia media della popolazione”, con reddito tra 1.500 e 2.500 euro al mese, persone coloro che, come ha sottolineato lo stesso Bardelli “rischiano di essere espulse da Milano”.
L’area di via Sant’Elia fa parte delle prime quattro zone “pilota” dove verrà convogliata la prima fase del progetto. “Stamattina – ha spiegato l’assessore in commissione – sono stato anche dal presidente Spada, di Assolombarda, a presentare l’operazione, riceverò i segretari confederali la settimana prossima, sto parlando con tutti per dire che questa è una responsabilità di tutti, però obiettivamente penso che su un’operazione come questa i primi soggetti con cui parleremo nel rispetto di tutte le normative sulla trasparenza sono i soggetti che si occupano di ausili sociali”. Il problema dell’anima sportiva da mantenere è però fattuale, tant’è che l’assessore allo Sport, Martina Riva, si è impegnata a non abbandonare questa natura. “Cercheremo di salvare quella vocazione il più possibile – ha evidenziato la Riva – rendendo l’area accessibile, gratuita e a cielo aperto, in modo da garantire più che altro, se così si può dire, servizio pubblico esattamente in aree adiacenti a quelle che saranno le case”.
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