Nuova pianta organica per la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana che, grazie ad un devdeto dell’assessore regionale al Turismo, allo sport e allo spettacolo, Elvira Amata, potrà contare su una dotazione sia tecnico-amministrativa che orchestrale che non veniva aggiornata dal 2002 nel primo caso e dal 2006 nel secondo. E ci saranno da coprire in tutto 42 nuovi posti. Si aprono quindi possibilità concrete anche di stabilizzazione per lavoratori precari di lungo corso.
Un traguardo importante per l’ente, affidato dallo scorso maggio al commissario straordinario Margherita Rizza. Per la prima volta, come si legge in un nota, la dotazione organica complessiva dell’istituzione musicale siciliana viene stabilita con decreto assessoriale invece che con un’approvazione del Cda, in seguito ad un percorso articolato che ha coinvolto il consulente per la programmazione artistica Giuseppe Cuccia, le organizzazioni sindacali, il Collegio dei revisori, il commissario straordinario ed è poi stato firmato dall’assessore, dopo il parere positivo dell’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino.
Secondo il decreto sono 133 le posizioni lavorative (suddivise tra organico orchestrale 100, area amministrativa 27 e area tecnica 6) della nuova pianta organica che punta a costruire una struttura funzionale per il rilancio dell’istituzione musicale regionale e a concentrare le risorse sull’orchestra, razionalizzando la componente tecnico-organizzativa, le cui caratteristiche e mansioni si sono col tempo trasformate e snellite.
Alla data di stesura della proposta (luglio 2024) il personale a tempo indeterminato si era ridotto rispettivamente a 56 unità (orchestra) e 33 unità (area tecnico-amministrativa) per un organico complessivo pari a 89 unità. Con l’approvazione della dotazione organica, la Fondazione potrà procedere a riempire i vuoti nell’organico orchestrale pari a 42 posizioni. “Considerato che la Fondazione può bandire concorsi rispettando una soglia massima di sostenibilità economica prevista dalla legge, si potrà procedere con la copertura di 30 posizioni. La Legge Bonisoli, a tale proposito – si legge ancora nella nota – prevede di destinare il 50% dei posti disponibili ai precari di lungo corso in possesso di un’anzianità di servizio di almeno 18 mesi. Il restante 50% dei posti disponibili sarà invece dedicato a procedure concorsuali pubbliche”.
“La nuova dotazione organica della Foss – dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani – rappresenta un passo fondamentale verso il rilancio e la crescita di una delle istituzioni culturali più importanti della nostra regione. L’approvazione del decreto testimonia l’impegno del mio governo nel valorizzare il patrimonio musicale siciliano, garantendo un assetto moderno e funzionale che permetterà di affrontare le sfide future con maggiore solidità e competitività. Questo risultato è frutto di un lavoro congiunto che ha coinvolto diversi attori, dai sindacati al collegio dei revisori al commissario straordinario, e dimostra l’importanza della sinergia tra le istituzioni per il bene comune. Ora possiamo guardare alla nuova stagione concertistica con rinnovato entusiasmo, certi che la Foss continuerà a offrire spettacoli di altissimo livello, contribuendo allo sviluppo culturale ed economico del nostro territorio”.
“Dopo anni di attese da parte dei lavoratori precari della Fondazione – sottolinea l’assessore Amata – il Governo regionale, con due appositi interventi normativi approvati da parte del Parlamento regionale, ha definitivamente risolto la questione che impediva il processo di stabilizzazione dei lavoratori. Un percorso virtuoso che, grazie all’impulso del mio assessorato concretizzatosi con l’adozione del provvedimento, concorrerà a garantire all’istituzione una maggiore operatività sotto ogni profilo stimolando ulteriori sfide che certamente ne arricchiranno il profilo”.
“Ringrazio tutti coloro che hanno permesso di portare a termine questo obiettivo prioritario per il rilancio funzionale della Foss – dichiara Rizza – innanzitutto il presidente della Regione che segue con attenzione la gestione commissariale e naturalmente tutto il governo regionale a partire dagli assessori Amata e Dagnino che hanno portato a compimento questo importante processo di riorganizzazione della Fondazione. Adesso l’assetto è molto più equilibrato alle esigenze produttive e rispecchia le indicazioni provenienti dalle organizzazioni sindacali e dal Collegio dei revisori. Ci avviciniamo quindi all’inizio della nuova stagione concertistica con nuove certezze, concentrandoci sulla produzione artistica e sul consolidamento delle risorse economiche”.
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