La Legge di Bilancio 2025, attualmente in fase di approvazione, rappresenta un importante strumento per la pianificazione delle spese detraibili nella dichiarazione dei redditi. Tra le novità più interessanti c’è l’estensione del bonus mobili anche per l’anno 2025.
Si tratta di una detrazione Irpef per gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare immobili sottoposti a interventi di recupero del patrimonio edilizio, valida sia per la prima che per la seconda casa.
Come funziona il bonus
Per il 2024, è possibile beneficiare di una detrazione del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, calcolata su un importo massimo di 5.000 euro, indipendentemente dall’ammontare totale delle spese di ristrutturazione.
Questo limite si applica per ogni singola unità immobiliare, comprese le pertinenze, o per le parti comuni dell’edificio oggetto di intervento. Pertanto, un contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto a richiedere il beneficio per ciascuna di esse.
Nel 2025, invece, la detrazione scenderà al 36% per quanto riguarda la seconda casa, ma resterà al 50% per la prima. Ad ogni modo, è bene sapere che oltre alla detrazione si può anche approfittare delle offerte disponibili sul sito di Yeppon o di altri siti specializzati nella vendita di elettrodomestici e arredamento.
Infine, per ottenere la detrazione, è necessario indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, utilizzando il modello 730 o il modello Redditi per persone fisiche.
Quali sono i beni agevolati dal bonus mobili?
Dopo aver visto brevemente cos’è e come funziona il bonus mobili, è necessario comprendere quali sono i beni che possono essere acquistati con tali agevolazioni.
- Mobili nuovi: rientrano nel novero dei beni agevolabili i letti, cassettiere, tavoli, sedie, comodini, librerie, scrivanie, poltrone, credenze, apparecchi di illuminazione necessari per completare l’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione;
- Grandi elettrodomestici: anche i grandi elettrodomestici nuovi sono agevolabili, a patto però che abbiano una classe non inferiore ad A per i forni, ad E per le lavatrici, lava asciuga e lavastoviglie, e ad F per i frigoriferi e i congelatori.
È bene precisare che rientrano tra i “grandi elettrodomestici” anche gli apparecchi di refrigerazione oppure quelli che vengono usati per la conservazione e il deposito degli alimenti, piani cottura, piastre di riscaldamento elettriche e molti altri ancora.
I documenti necessari
Per poter usufruire del bonus mobili, è necessario conservare alcuni documenti. Tra questi c’è l’attestazione di pagamento, che può essere una ricevuta di bonifico, di transazione o, per pagamenti con carta, la documentazione di addebito sul conto corrente.
È importante anche presentare in sede di dichiarazione dei redditi le fatture di acquisto, che devono indicare la natura, qualità e quantità dei beni. Anche lo scontrino fiscale con il codice fiscale dell’acquirente e i dettagli dei beni è considerato equivalente alla fattura.
Come viene fruito il bonus mobili?
Come accennato, per poter ottenere il bonus mobili è necessario indicare le spese che sono state sostenute nella dichiarazione dei redditi. Non è consentito, dunque, né lo sconto in fattura né la cessione del credito.
La detrazione ottenibile con il bonus va ripartito in dieci quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento nelle spese e in quelli successivi.
Il bonus non usato in tutto oppure in parte non si può trasferire né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione del bene immobile oggetto di intervento di recupero edilizio. Tuttavia, è bene precisare che, il contribuente può continuare a fruire delle quote del bonus non usate anche se l’abitazione viene ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire completamente del bonus.
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