“È inaccettabile che il sindaco dia responsabilità per la mancata realizzazione dell’investimento di Nuovo Pignone Baker Hughes alle condizioni economiche della ZES Unica: questa è una narrazione deviante, una pezza peggiore del buco. E questo è scritto chiaramente anche nella comunicazione di rinuncia che il presidente del colosso industriale, Massimo Noccioni, ha inviato al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto“.
È quanto dichiara con fermezza Demetrio Walter Caputo, capogruppo di Azione in Consiglio Comunale, ritornando sull’assurda vicenda dell’investimento che l’azienda di Firenze, di un valore di 60 milioni di euro, aveva prospettato all’interno del Porto di Corigliano-Rossano per poi disinteressarsi a seguito dell’ostracismo sottile e sibillino del primo cittadino.
“Dobbiamo affrontare i fatti – aggiunge Caputo – Baker Hughes non si è smarcata a causa delle agevolazioni economiche, altrimenti non avrebbe partecipato nemmeno alla Capigruppo del 31 agosto scorso considerato che la legge che regolamenta il credito di imposta ZES impone che per ricevere il finanziamento la realizzazione delle opere doveva essere già del tutto ultimata e rendicontata alla data del 15 novembre e che l’Agenzia delle Entrate, già con provvedimento del 22.07.2024, aveva rideterminato al ribasso la percentuale di spettanza del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. Baker Hughes invece è scappata da Corigliano-Rossano e dalla Sibaritide perché ha trovato un contesto politico e istituzionale avverso. La responsabilità principale è di chi non ha saputo garantire un ambiente favorevole agli investimenti. Su tutti il Sindaco e l’Amministrazione comunale, che ora pur di recuperare consensi ed arrogarsi ogni tipo di ragione la girano sull’aspetto della legalità”.
“Quella della legalità è una scusa bella e buona! Tant’è vero – continua il consigliere comunale – che se la Baker Hughes avesse accettato, come chiedeva il Sindaco, di spostare la parte della produzione nella zona industriale, dal punto di vista legale non sarebbe cambiato assolutamente nulla per le agevolazioni ZES. L’abbandono del progetto da parte dell’azienda è direttamente correlato al clima ostile creato dalle azioni del sindaco in questi mesi e culminate con quel ricorso al Capo dello Stato che, seppur senza effetti e senza alcuna richiesta di sospensiva, aleggia su questo progetto, come se lo stesso fosse uno stigma, o peggio, qualcosa di cui vergognarsi”.
“La verità – aggiunge – dice che siamo stati capaci di mortificare una grande azienda, strategica per il Paese. Questo ovviamente non significa che saremmo dovuti stare con il cappello in mano ma abbiamo perso l’occasione di ragionare in modo maturo e consapevole con una grande realtà industriale”.
“Certamente, riguardo alla ZES Unica – sottolinea Caputo – occorre che il Governo Meloni faccia un profondo esame di coscienza affinché questa sia davvero attrattiva e possa rafforzare realmente le prospettive di sviluppo, anche di Corigliano-Rossano e del suo Porto. Con la creazione della ZES Unica – prosegue – il governo ha disarmato aree strategiche ed allo stesso tempo bisognose come la nostra. Dunque – conclude il capogruppo di Azione in Consiglio comunale – oggi è imperativo ricostruire condizioni di vera competitività per la nostra regione ma soprattutto per il nostro territorio con una classe politica che sappia guardare di più e meglio alla collettività, senza faziosità e condizionamenti quando in ballo c’è lo sviluppo”.
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