L’obiettivo è ambizioso: costruire la migliore azienda di tutti i tempi. Lo spirito di Bending Spoons, impresa tecnologica con sede a Milano e in grande ascesa, è scritto nella presentazione della società che si trova facilmente sul sito web. E per fare questo, l’azienda nata nel 2013 in Danimarca grazie a cinque amici che volevano creare un’attività innovativa, e oggi con sede a Milano, ha deciso di sbarcare anche in Sardegna alla ricerca dei migliori talenti che la facoltà di Ingegneria sfornerà nei prossimi anni.
L’incontro
Nei giorni scorsi, alcuni rappresentanti della società milanese sono arrivati a Cagliari e si sono presentati agli studenti della facoltà di Ingegneria e in particolare a quelli che frequentano i corsi del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica, grazie anche al contributo del Corso di laurea magistrale in Ingegneria delle tecnologie per Internet, tenuto dal docente Maurizio Murroni. Un modo per raccontare l’azienda ma anche per cercare di fare breccia su possibili futuri ingegneri da assoldare e mettere in pista con un obiettivo chiaro: allargare il business e fare crescere l’azienda ma senza perdere di vista quelli che sono i solidi principi ispiratori della vita di Bending Spoons, a iniziare dall’idea che si può lavorare ovunque. “Il concetto dello smart working e della libertà totale nell’organizzare l’attività per noi è un valore – spiega Caterina Cecchetti di Talent Acquisition – L’azienda è nata nel 2013 in Danimarca per iniziativa di cinque giovani che hanno poi trasferito la sede a Milano. Oggi conta oltre 400 dipendenti che lavorano per lo più da remoto: si raggiungono gli obiettivi. Se la struttura funziona la distanza non serve. Quando poi è necessario ci si ritrova in sede, anche per attività che permettono di dare solidità allo spirito dell’azienda”.
I risultati
Gi obiettivi vengono raggiunti. Lo dicono i numeri della società: duecento milioni di utenti attivi, oltre un miliardo di download complessivi, con clienti che provengono da tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Europa. All’interno dell’azienda si lavora per team nelle varie declinazioni del gruppo, da Evernote (applicazione sull’archiviazione e l’organizzazione degli appunti) a Remini (che si occupa di immagini) fino a Issuu (sull’utilizzo di file sfogliabili) e alla nuova entrata nel perimetro aziendale We Transfer (per il trasferimento di file). Product manager, designer, ingegneri operano in gruppo per raggiungere gli obiettivi che l’azienda si è prefissata, utilizzando tecnologie innovative, fino anche all’Intelligenza artificiale, dove può essere d’aiuto.
Le proposte
In questo quadro l’azienda entra in contatto ogni anno, attraverso i propri canali e software, con centinaia di migliaia di curricula. E dopo una scrematura si scelgono le figure che servono. “Guardiamo al potenziale delle persone più che all’esperienza”, spiega ancora Caterina Cecchetti. I giovani sono dunque sotto osservazione, e non solo in Italia, anche fuori dai nostri confini. Una ventina di giovani spagnoli ad esempio sono stati invitati negli uffici della società per una challenge (una sorta di competizione finalizzata all’assunzione). Nel caso cagliaritano, invece, sono stati i rappresentanti della società, Caterina Cecchetti e Nicola Gugole, AI researcher dell’azienda, ad aver preso l’aereo per raccontare ai giovani studenti di Ingegneria cosa fa Bending Spoons e come i loro talenti potranno essere valorizzati all’interno del gruppo. Grande attenzione alle attività innovative, all’utilizzo dei dati, all’analisi e alla visione per guardare con ottimismo al futuro e a ciò che una compagnia ad alta tecnologia potrà fare in futuro. Le applicazioni, infatti, sono il risultato anche delle sperimentazioni e della progettazione che arriva dall’interno del gruppo, ha spiegato Nicola Gugole. Un’attività e una progettazione continua con uno sguardo sempre alla sostenibilità, alla parità di genere (il 35% delle risorse umane è donna nell’azienda) e alla valorizzazione delle persone, tra cui presto potrebbero esserci anche gli studenti cagliaritani del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica, che in virtù dei suoi studi sulla realtà aumentata e i progetti che sta portando avanti ha attirato l’attenzione di Bending Spoons. Se i byte produrranno qualcosa sull’asse Cagliari-Milano lo si vedrà presto.
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