Il fenomeno si è sviluppato a causa di una serie di condizioni climatiche estreme. Il mese di giugno è stato caratterizzato da intense precipitazioni, che hanno incrementato il flusso dei fiumi e trasportato in mare grandi quantità di nutrienti. Questo, associato a temperature estive insolitamente elevate, ha creato le condizioni ideali per la crescita delle microalghe. Da giugno a settembre, queste alghe hanno originato ampie formazioni di mucillagini, simili a una “isola galleggiante” che ha ostacolato il passaggio della luce e dell’ossigeno nelle aree di coltivazione di cozze e vongole, compromettendo seriamente la loro sopravvivenza.
Possibile stato di calamità naturale: il sostegno per le aziende in crisi
Con il riconoscimento dello stato di calamità naturale, le imprese molluschicole venete potrebbero accedere al Fondo di Solidarietà Nazionale, una misura di sostegno che permetterebbe loro di recuperare parte delle ingenti perdite subite a causa delle condizioni eccezionali. L’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, ha sottolineato l’importanza di questo sostegno, ribadendo che sono in gioco il sostentamento di centinaia di famiglie e il futuro stesso del settore molluschicolo nell’area.
Questa richiesta, se accolta, rappresenterebbe un sollievo per molte aziende locali, gravemente danneggiate da un fenomeno che sembra destinato a ripresentarsi in modo ciclico, a causa del progressivo cambiamento climatico. Eventi simili, infatti, potrebbero verificarsi con maggiore frequenza nei prossimi anni, incrementando le difficoltà per i pescatori e i coltivatori di molluschi dell’Adriatico, a meno che non vengano adottate misure di mitigazione e prevenzione a livello ambientale e di gestione delle risorse idriche.
Implicazioni per il futuro della pesca in Veneto
La crisi delle mucillagini e i cambiamenti climatici richiedono una riflessione profonda sul futuro della pesca e delle colture molluschicole nella Regione Veneto. I fenomeni meteorologici estremi stanno diventando sempre più frequenti e, senza interventi strutturali, rischiano di mettere a repentaglio la sostenibilità di intere filiere. La richiesta della Regione Veneto al Ministero dell’Agricoltura potrebbe rappresentare un primo passo verso una maggiore consapevolezza e una migliore protezione per un settore vitale, non solo per l’economia locale ma anche per la tradizione gastronomica italiana.
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