Gentile Avvocata,
durante il mio matrimonio, ho prestato dei soldi a mia moglie per ristrutturare un immobile di sua proprietà dove avremmo dovuto trasferirci insieme. All’epoca, vivevamo in un appartamento in affitto.
Nel corso dei lavori di ristrutturazione, purtroppo, mia moglie ha chiesto la separazione ed è andata a vivere da sola nella casa interamente restaurata anche a mie spese.
Di fatto, io non ho mai vissuto in quella casa, ma quando ho chiesto alla mia ex moglie la restituzione di quanto avevo versato lei si è rifiutata categoricamente sostenendo che non c’era nessun contratto tra noi e che non aveva alcun obbligo nei miei confronti.
Quindi, le chiedo, Avvocata, esistono i prestiti tra coniugi? Ho diritto a recuperare le somme che ho dato alla mia ex moglie anche se non ho un contratto scritto?
Grazie.
Filippo
Caro Filippo,
può certamente richiedere la restituzione delle somme che ha impiegato nella ristrutturazione della casa della sua ex moglie, perché l’immobile in questione non è mai stato destinato alle esigenze della famiglia.
Infatti, i passaggi di denaro tra coniugi possono essere veri e propri prestiti quando il coniuge che riceve l’elargizione non la utilizza per il ménage familiare.
Ciò in quanto, in Italia, vige la regola generale per cui i coniugi, durante il matrimonio, devono contribuire ai bisogni familiari in misura proporzionale al proprio reddito. Quindi, nessuno dei due può chiedere il rimborso delle spese sostenute per la famiglia durante la convivenza coniugale.
Tuttavia, perché vi sia un prestito, è necessario dimostrare, oltre al versamento del denaro, anche che il coniuge che lo ha ricevuto si era obbligato a restituirlo entro una certa data.
Questa prova, ovviamente, può essere costituita da un accordo scritto, poiché i giudici riconoscono che il patto sottoscritto dagli sposi durante il matrimonio, in forza del quale il consorte che riceve soldi dall’altro si impegna a restituirli in caso di separazione personale, è un valido contratto di mutuo infruttifero, cioè senza interessi.
In assenza di un accordo scritto, l’esistenza del prestito può essere provata anche attraverso le testimonianze, per esempio di amici e parenti della coppia che erano al corrente della natura dell’attribuzione.
Ma anche quando non si riesce a documentare l’esistenza di un contratto di prestito tra i coniugi, si può chiedere la restituzione dell’importo corrisposto facendo valere l’ingiustificato arricchimento del coniuge che ha ottenuto un vantaggio patrimoniale in danno dell’altro senza averne titolo.
Pertanto, caro Filippo, lei può far causa alla sua ex moglie per ottenere la restituzione di quanto ha speso per la ristrutturazione, ma dovrà provare sia che ha pagato i lavori (o facendo dei bonifici a sua moglie finalizzati a questo scopo, oppure pagando direttamente imprese, artigiani e fornitori) sia che sua moglie si era impegnata a restituirle tutto ciò che lei ha sborsato.
Tuttavia, nel caso non riuscisse a dare la prova che sua moglie era tenuta a ridarle il conquibus, può sempre sostenere che l’ingrata signora ha beneficiato di un indebito arricchimento in suo danno.
E le farà piacere sapere che, se vincerà la causa, la sua ex moglie questa volta dovrà ripagarla con gli interessi!
Meglio sarebbe stato mettere subito le cose in chiaro con un patto matrimoniale, per evitare problemi futuri. Perché la vita è imprevedibile, ma noi possiamo sempre scegliere di tutelarci.
Se volete chiedere un parere all’avvocatessa o condividere i vostri dubbi potete scrivere a:
lettere@vanityfair.it
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui