Per la restituzione del milione d’euro serve una mossa bipartisan e il tempo stringe.
Il taglio di un milione di euro, operato dal governo Meloni, priva delle risorse necessarie per coprire una parte dei costi di gestione della metropolitana di Brescia e scatena i consiglieri comunali di maggioranza.
Verrà preparato un ordine del giorno in Loggia «per sostenere il lavoro della sindaca e dare man forte all’azione dei parlamentari Girelli e Benzoni che sollecitano il governo a rivedere la scelta» spiega Roberto Omodei (Pd). Ma per un celere dibattito serve un’intesa con il centrodestra, altrimenti il testo verrà discusso tra molti mesi. «Se la minoranza vuole realmente aiutare, possiamo trovare un accordo e dibattere già nel consiglio comunale del 28 novembre» commentano i capigruppo di centrosinistra.
Nel frattempo, la maggioranza in Loggia è poco ottimista e sta ragionando sulla modalità in cui reperire le risorse mancanti (che incidono per circa il 10% sui costi di gestione della metropolitana). «La giunta sta componendo lo schema di bilancio. Non sappiamo se si tradurrà in una riduzione del servizio di trasporto, certamente un taglio sulla spesa corrente ci sarà» spiega Omodei. Quindi le forze ambientaliste si fanno promotrici di «un’autonomia declinata su scala cittadina» e rilanciano sulla propria agenda: corsie ciclabili, zone 30, pedonalizzazioni, depavimentazioni. «Dobbiamo essere il più autonomi possibile e favorire quelle infrastrutture meno dipendenti dai finanziamenti statali» dichiara Valentina Gastaldi di Brescia Attiva.
La pars construens non addolcisce il giudizio negativo di Francesco Tomasini (Azione) sul governo che «penalizza le amministrazioni in base al colore politico». Anzi, Francesco Patitucci (Civica Castelletti) incalza la controparte: «Bordonali ha ripetuto per anni che i 10 milioni di euro per il metrò erano merito suo, ora per lei dovrebbero essere ancora più facili da ottenere visto che è al governo». A rendere incomprensibile la scelta dell’Esecutivo è la grave crisi climatica e «tagliare sul trasporto pubblico significa essere negazionisti» aggiunge Francesco Catalano (Al lavoro con Brescia). La maggioranza in Loggia non si capacita della decisione perché i risultati della metropolitana sono evidenti «150 milioni di passeggeri in 10 anni a fronte di un milione di corse» dice Arshad Mehmood (Brescia Capitale). Discorso differente sul tram, la Loggia ha scelto un approccio prudenziale sui costi di gestione e stima che non arriverà alcun contributo da Stato e Regione tuttavia «faremo battaglia per ottenere le risorse anche da quegli enti» concludono i consiglieri.
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