Sassari Addio ai “funerali di Stato” per presidenti della Regione, assessori ed ex componenti del governo regionale. La giunta guidata dalla presidente Alessandra Todde ha deciso di cancellare le esequie solenni a spese pubbliche.
Un cambio di rotta netto rispetto al 2021, quando l’allora giunta regionale sardoleghista guidata dal presidente Christian Solinas, che aveva stabilito un cerimoniale di lusso per i politici sardi.
Ecco la liturgia dell’addio prevista dal provvedimento cancellato dalla giunta di centrosinistra. In caso di lutto, la Regione doveva occuparsi di tutto: necrologi sui principali quotidiani, allestimento di una camera ardente con tappeti e feretro, fiori con nastro personalizzato, gonfalone listato a lutto e bandiere a mezz’asta della Sardegna, dell’Italia e dell’Unione Europea.
Un rituale che non ammetteva eccezioni: alla cerimonia dovevano essere presenti il vicepresidente e tutti gli assessori. E in caso di morte del presidente in carica, veniva proclamato il lutto regionale, con le bandiere abbassate fino al giorno delle esequie. Una pratica che aveva suscitato qualche perplessità in particolare perché scaricata interamente sulle tasche dei cittadini sardi.
«Una norma vergognosa – ha detto la presidente Todde -. Con questa revoca, mandiamo un messaggio importante ai cittadini sardi. Noi riteniamo che il rispetto delle Istituzioni che rappresentiamo si dimostri con la dedizione e la concretezza e non con il mantenimento di privilegi odiosi, soprattutto vista la situazione di sofferenza complessiva che la Sardegna sta attraversando».
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