Il ceo di Stellantis Carlos Tavares (nella foto) è arrivato di primissima mattina nella sede di via Menotti per evitare il picchetto dei lavoratori cominciato alle 8. Ha incontrato il nuovo ad del Tridente Santo Ficili, il management team e nel pomeriggio i sindacati. L’incontro, hanno riferito da Stellantis, aveva l’obiettivo “di avviare un dialogo costruttivo e fattivo con tutte le parti interessate, per creare insieme le basi di un nuovo inizio che favorisca una crescita sostenibile e redditizia per Maserati, l’unico marchio di lusso del gruppo Stellantis, fondato su valori quali eccellenza, innovazione, tecnologia, design e qualità”.
In parallelo “alla transizione verso l’elettrificazione”, il team di Maserati guidato da Ficili, sta “perfezionando un piano strategico per riportare il marchio ai vertici del settore, con una pipeline completa di nuovi prodotti e tecnologie per i prossimi anni”. L’obiettivo è “superare con successo le sfide di questa fase di transizione”.
E tuttavia il Tridente al momento non punge. Le vendite globali del primo semestre 2024 si sono più che dimezzate, complice il crollo del mercato cinese, scendendo al di sotto di 1.100 veicoli al mese, con una perdita operativa di 82 milioni di euro rispetto a un utile di 121 milioni di euro nei primi sei mesi del 2023. Le nuove immatricolazioni nei primi nove mesi sono diminuite da poco di 20mila unità a quasi 12mila (in Italia il calo è stato del 40 per cento). Si diffondono cronicamente voci sull’intenzione di vendere a ipotetici acquirenti esteri, cinesi in particolare. Ma dalla casa del Tridente smentiscono ogni volta ribadendo che “Maserati non è in vendita”.
Se però la cessione è esclusa, qual è allora la strategia di Maserati da qui ai prossimi anni? Il bouquet di vetture comprende attualmente la MC20, la MC20 Cielo, disponibili con il motore termico, mentre la GranTurismo, la Gran Cabrio include sia il termico che l’elettrico. La Grecale offre termico, ibrido e 100 per 100 elettrico. Tutte macchine che per l’86 per cento sono destinate ai mercati esteri. Modena, stando alle dichiarazioni pubbliche di questi giorni di Ficili, viene ritenuta centrale rispetto alla gamma perché considerata “il cuore pulsante dell’azienda” con il suo team di ingegneri totalmente dedicati a sviluppare i veicoli di oggi e di domani.
Il pessimo trend degli ultimi tempi si pensa possa essere invertito puntando sulla riscossa del “brand made in Italy” anche attraverso la nuova generazione di Quattroporte e il Suv che sostituirà la Levante. Si proverà ad anticipare l’uscita delle due auto sul mercato? Chissà. Intanto altro aspetto emerso in questi giorni è la scommessa sulla ‘personalizzazione’ di tutti i modelli Maserati. Un programma battezzato ‘Fuoriserie’: il nuovo atelier di verniciatura che permetterà di connotare con colori speciali tutti i modelli in produzione. Sarà attivo, dicono dall’azienda, dal 2025.
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