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Stop a incentivi caldaie a combustibili fossili: la UE sulla Direttiva Green #finsubito prestito immediato


Uno dei punti più controversi della Direttiva
Green
è lo stop, a partire dal 1° gennaio
2025
agli incentivi per l’acquisto di caldaie a
combustibili fossili.
Un veto sul quale la Commissione
Europea ha deciso di fornire alcuni chiarimenti, contenuti nella
Comunicazione
del 18 ottobre 2024, n. 6206
, riportata nella
GUUE.

Direttiva Green: la UE sullo stop agli incentivi caldaie a
combustibili fossili

La comunicazione fornisce orientamenti in merito all’articolo
17, paragrafo 15, della Direttiva (UE) 2024/1275,
con l’obiettivo di facilitare Stati membri e altri soggetti
coinvolti in un’applicazione più uniforme e coerente.

Secondo quanto disposto dalla norma, a partire dal 1º gennaio
2025, gli Stati membri non potranno più offrire incentivi
finanziari per l’installazione di caldaie uniche alimentate a
combustibili fossili. Si tratta di un cambiamento che punta a
ridurre l’impatto ambientale degli impianti energetici degli
edifici e ad accelerare la transizione verso fonti rinnovabili.

Come riportato nella Comunicazione, una caldaia può essere
considerata:

  • «alimentata a combustibili fossili» in funzione del mix di
    combustibili nella rete del gas al momento
    dell’installazione. 
  • «alimentata a combustibili rinnovabili» solo previa verifica
    delle autorità competenti dello Stato membro sia al momento
    dell’installazione che per il resto della sua vita utile.

Di norma, quando la rete locale del gas trasporta
prevalentemente gas naturale, l’installazione di caldaie a gas non
dovrebbe ricevere incentivi finanziari; può invece beneficiare di
incentivi a norma dell’articolo 17, paragrafo 15, se la rete locale
del gas trasporta prevalentemente combustibili rinnovabili

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Incentivi che non rientrano nel divieto

Andranno quindi concessi incentivi finanziari soltanto agli
impianti di riscaldamento ibridi con una quota
considerevole di energie rinnovabili, e soltanto in misura
proporzionale all’uso di energie rinnovabili in tali impianti. Di
conseguenza l’installazione di un impianto di riscaldamento basato
al 100 % su energie rinnovabili dovrebbe essere incentivata
maggiormente rispetto all’installazione di un impianto di
riscaldamento ibrido.

La comunicazione fornisce alcuni esempi di casi cui non si
applica l’articolo 17, paragrafo 15, dato che non si qualificano
come incentivi finanziari per l’installazione di caldaie uniche
alimentate a combustibili fossili. Si tratta di casi in cui possono
essere dati incentivi, a condizione che siano in linea con le norme
in materia di aiuti di Stato quando il beneficiario è
un’impresa:

  • Impianti di riscaldamento ibridi con una quota considerevole di
    energie rinnovabili
  • Eventuali costi aggiuntivi connessi alla transizione verso
    l’uso di gas rinnovabili in una caldaia
  • Incentivi non correlati all’installazione (per esempio:
    manutenzione, riparazione o smantellamento di caldaie a
    combustibile fossile
  • Misure volte ad affrontare la questione dell’accessibilità
    economica dell’energia (sostegno ai prezzi al consumo, tariffe
    sociali o sostegno al reddito per il riscaldamento per famiglie
    vulnerabili)
  • Incentivi non correlati alle caldaie
  • Erogazione di incentivi concessi e comunicati al beneficiario
    prima del 1° gennaio 2025

Le eccezioni

L’art. 15, par. 15 prevede un’eccezione al divieto di incentivi
finanziari per l’installazione di caldaie uniche alimentate a
combustibili fossili dopo il 1° gennaio 2025 qualora sussistano
contemporaneamente due condizioni:

  • sono finanziati a titolo:
    • del PNRR;
    • del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo di
      coesione
    • dell’art. 73 del regolamento (UE) 2021/2115 che fa riferimento
      agli investimenti a favore dello sviluppo rurale,
  • sono stati selezionati per gli investimenti prima del
    2025.

L’obiettivo dell’eccezione è consentire il completamento di
tutti gli investimenti concordati prima del 1° gennaio 2025,
indipendentemente dal momento in cui è stato pubblicato l’invito a
presentare progetti e sono iniziate tutte le fasi successive.

Occhio alla tipologia di impianto

In tale contesto, è importante sottolineare che, sebbene
l’articolo 17, paragrafo 15, non vieti gli incentivi finanziari per
l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili
rinnovabili, questi potrebbero essere preclusi dall’articolo 7,
paragrafo 2, del regolamento sull’etichettatura energetica.

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Nel caso di impianti fino a 70 kW gli Stati membri possono
incentivare solo quelli che rientrano nelle due classi di
efficienza energetica più elevate tra quelle in cui si situa una
percentuale significativa dei prodotti. Attualmente le caldaie
uniche non rientrano in queste due classi e non possono dunque
essere incentivate, indipendentemente dal fatto che siano
alimentate a combustibili fossili o rinnovabili.

Possono invece essere incentivate le caldaie ibride e le pompe
di calore, più efficienti, che rientrano quindi nelle due classi di
efficienza energetica più elevate tra quelle in cui si situa una
percentuale significativa dei prodotti in questione.

Restano escluse le caldaie specificamente concepite per
funzionare con combustibili gassosi o liquidi prodotti
prevalentemente a partire da biomassa, in quanto non soggette alle
norme dell’UE in materia di etichettatura energetica. Per le
caldaie a biomassa a combustibile solido esiste un regolamento
specifico in materia di etichettatura energetica, con una scala
adattata: dato che rientrano nelle due classi più elevate tra
quelle in cui si situa una percentuale significativa dei prodotti,
possono beneficiare di incentivi.

 





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