(dell’inviato Patrizio Nissirio)
Da Matera, patrimonio dell’umanità
per l’Unesco, capitale europea della Cultura 2019, e nel 2026
capitale mediterranea della Cultura e del Dialogo, parte uno
slancio per rendere più visibile e forte la presenza dell’Italia
nel mondo, con la sua cultura che punta a diventare un volano
per l’economia e per l’azione diplomatica. E’ questo il
messaggio della prima giornata degli Stati Generali della
diplomazia culturale, che hanno visto riunirsi nella città dei
Sassi i direttori di quasi tutti gli 88 Istituti italiani di
cultura del mondo, una rete preziosa che racconta l’Italia in
tutti i suoi aspetti, più o meno noti.
Un ruolo che è stato sottolineato dal ministro degli Esteri
Antonio Tajani, che ha presieduto la sessione istituzionale dei
lavori. “Attraverso la cultura – ha affermato parlando ai
direttori – possiamo rinforzare la nostra posizione nel mondo.
Vorrei che voi tornaste nelle vostre città avendo linee guida
per operare in modo migliore, e utilizzare la nostra cultura per
far ricordare che siamo una grande potenza culturale, ma anche
come strumento di diplomazia”. Alla sessione sono anche
intervenuti il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna
Maria Bernini, il ministro per le Riforme Istituzionali e la
Semplificazione Normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati,
il sottosegretario all’Istruzione e Merito, Paola Frassinetti, e
il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
“Per il prossimo anno – ha proseguito Tajani – vorrei fosse
dato impulso alla presenza dell’Italia con iniziative della
diplomazia culturale, ma anche con le celebrazioni dei 2500 anni
di Napoli, e la giornata dell’italofonia, che riunisca tutti
Paesi italofoni, non solo dove è lingua ufficiale, ma anche
quelli dove l’italiano è molto parlato: Malta, Albania, Balcani,
Brasile, Argentina, così che la nostra lingua sia strumento di
pace, diplomazia, amicizia. Così come vogliamo fare la settimana
del cinema italiano, per far conoscere nel mondo il cinema
italiano per il quale non facciamo abbastanza. Vorrei
cominciaste a riflettere a come poter presentare il nostro
cinema, non solo quello attuale, ma anche quello dal dopoguerra
a oggi. Dobbiamo lavorarci intensamente”.
Per Tajani “le nostre ambasciate, i nostri consolati devono
diventare trampolini di lancio per far conoscere la nostra
identità, la nostra storia, la nostra cultura variegata e la
cultura è uno strumento fondamentale anche per allacciare i
rapporti costruttivi con tanti popoli”.
Un altro ruolo cruciale, quello della ricaduta sull’economia,
è stato rimarcato da Alessandro De Pedys, direttore generale per
la Diplomazia pubblica e culturale alla Farnesina. “La
diplomazia culturale ha un importante valore economico, perché
noi portiamo all’estero le nostre aziende creative, che in
Italia valgono oltre cento miliardi di euro. Se a questi ci
aggiungiamo l’indotto, arriviamo a 240 miliardi, oltre il dieci
per cento del valore del Pil italiano”.
All’evento di Matera sono intervenuti anche il regista Pupi
Avati – che ha girato due cortometraggi che verranno presentati
agli Istituti italiani nel mondo per i 2500 anni di Napoli – e
l’attrice e cantante Serena Autieri, protagonista di una
performance in serata.
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