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I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono strumenti per promuovere la sostenibilità nelle procedure di appalto pubblico: si tratta di requisiti tecnici ed ecologici che le pubbliche amministrazioni devono rispettare quando acquistano beni o servizi, con l’obiettivo di garantire che le scelte pubbliche in materia di acquisti e appalti non solo rispondano a criteri economici, ma anche a principi di sostenibilità ambientale. Ad esempio, quando un’amministrazione comunale decide di costruire una strada, l’appalto deve tenere conto non solo del costo e della qualità dell’opera, ma anche del suo impatto ambientale, dalla scelta dei materiali alla gestione dei rifiuti.
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CAM e pubbliche amministrazioni: strade e infrastrutture possono migliorare
Con il Decreto del 5 agosto 2024, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato i CAM specifici per la progettazione, costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali. Il loro obiettivo è garantire che le strade e le opere correlate siano realizzate in modo sostenibile, minimizzando l’impatto ambientale e migliorando l’efficienza delle risorse. Una strada è un’opera che non solo collega punti geografici, ma che ha anche un impatto su terreni, risorse idriche, aria e biodiversità . Con i CAM, le amministrazioni devono ora prendere in considerazione non solo quanto sia efficiente un’opera dal punto di vista della mobilità , ma anche quanto sia ecologicamente sostenibile lungo tutto il suo ciclo di vita: dalla scelta dei materiali alla fase di costruzione, fino alla gestione di fine vita.
Un esempio pratico della loro applicazione riguarda l’uso del conglomerato bituminoso, il materiale utilizzato per asfaltare le strade. I CAM prevedono che le imprese siano incentivate a utilizzare conglomerato riciclato o materiali che abbiano un basso impatto ambientale; questo significa che, anziché utilizzare solo materiali vergini che derivano da cave e altre risorse naturali, è possibile reimpiegare materiali provenienti da demolizioni o recuperi. Un altro criterio riguarda la temperatura di posa dell’asfalto, incoraggiando l’uso di tecnologie che consentano di lavorare a temperature più basse, riducendo così le emissioni di CO2 durante la costruzione. Anche il contenimento del rumore generato dalle pavimentazioni stradali è un tema affrontato: i materiali e le tecniche di costruzione devono garantire la riduzione del rumore, contribuendo a una maggiore qualità della vita per chi vive nelle vicinanze.
I CAM danno un impulso essenziale all’economia circolare
Uno dei principi centrali dei CAM è l’adozione dell’economia circolare, il modello di sviluppo che punta a ridurre lo spreco di risorse, favorendo il riuso e il riciclo dei materiali. Nel contesto delle infrastrutture stradali, questo si traduce nella scelta di materiali riciclati per la costruzione, riducendo l’uso di materie prime vergini e limitando l’accumulo di rifiuti. Ad esempio, quando una strada viene sottoposta a manutenzione, il materiale bituminoso rimosso può essere trattato e riutilizzato nella realizzazione di nuove pavimentazioni. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma ha anche vantaggi economici, perché l’uso di materiali riciclati può abbattere i costi di approvvigionamento e smaltimento, creando un circolo virtuoso di risparmio e sostenibilità . L’obiettivo finale è quello di far sì che ogni fase del ciclo di vita dell’infrastruttura – dalla progettazione alla manutenzione, fino alla dismissione – segua principi di sostenibilità .
La valutazione del Life Cycle Assessment diventa uno strumento fondamentale per le stazioni appaltanti
Un aspetto fondamentale della sostenibilità è la valutazione del ciclo di vita delle opere, nota come Life Cycle Assessment (LCA), una metodologia che permette di analizzare l’impatto ambientale di un’infrastruttura lungo tutte le sue fasi: dalla produzione dei materiali alla costruzione, dall’uso fino alla fase di dismissione. Nell’ambito dei CAM, l’LCA diventa uno strumento fondamentale per le stazioni appaltanti perché, nel progettare una strada, si dovrà valutare non solo quale sarà l’impatto immediato del cantiere in termini di inquinamento o consumo di risorse, ma anche quali saranno i costi ambientali legati alla manutenzione e alla fine vita della strada stessa, in modo da rendere possibile prendere decisioni più consapevoli e orientate al futuro, come scegliere materiali che richiedono minore manutenzione o che possano essere facilmente riciclati alla fine del loro ciclo di vita.
I CAM come strumento per raggiungere gli obiettivi climatici
L’adozione dei CAM si inserisce all’interno degli impegni dell’Italia e dell’Unione Europea per raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali stabiliti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dagli accordi internazionali, come l’Accordo di Parigi, tra cui ci sono la riduzione delle emissioni di gas serra e il raggiungimento della carbon neutrality entro il 2050. Le infrastrutture stradali hanno storicamente un impatto rilevante sulle emissioni di CO2, non solo durante la fase di costruzione, ma anche durante il loro utilizzo, ad esempio a causa del traffico veicolare. I CAM mirano a ridurre questo impatto incentivando l’uso di materiali e tecnologie a basso impatto ambientale e favorendo lo sviluppo di infrastrutture che possano contribuire alla decarbonizzazione, come strade che supportano i veicoli elettrici o che sono progettate per ridurre la congestione del traffico.
L’introduzione dei CAM rappresenta anche un’opportunità per le imprese che operano nel settore delle costruzioni stradali, perché le aziende che sono in grado di dimostrare un impegno concreto verso la sostenibilità , ad esempio attraverso l’uso di materiali riciclati o tecnologie che riducono le emissioni, possono ottenere punteggi premianti durante le gare d’appalto. Questo significa che, a parità di offerta economica, le imprese che adottano migliori pratiche ambientali hanno maggiori possibilità di aggiudicarsi i contratti. Inoltre, l’allineamento con i criteri CAM può aumentare la competitività delle imprese anche su scala europea, poiché le direttive comunitarie spingono sempre di più verso l’adozione di pratiche sostenibili in tutti i settori.
I Criteri Ambientali Minimi per le infrastrutture stradali rappresentano un passo importante verso un futuro più sostenibile. Applicarli significa garantire che le strade che percorriamo ogni giorno siano costruite nel rispetto dell’ambiente, contribuendo alla riduzione delle emissioni, al risparmio di risorse e al miglioramento della qualità della vita per tutti. Con l’aumento delle sfide ambientali e climatiche, il settore delle infrastrutture stradali è chiamato a innovarsi e a fare la propria parte, e i CAM offrono una strada concreta per trasformare la realizzazione delle opere pubbliche in un’opportunità per costruire un futuro più verde e sostenibile, in cui ogni scelta progettuale può contribuire a preservare il nostro pianeta.
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