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Il più grande gestore patrimoniale del mondo, BlackRock, ha ottenuto il via libera dal governo italiano per detenere una partecipazione superiore al 3% in Leonardo S.p.A. L’autorizzazione è arrivata tramite un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri datato 17 settembre, che prevede alcune condizioni legate all’acquisizione. Tuttavia, i dettagli specifici non sono stati resi pubblici da Palazzo Chigi. Il fatto che BlackRock sia un fondo americano, in linea con l’approccio atlantista del governo Meloni, ha probabilmente facilitato il processo.
La corsa agli armamenti spinge Leonardo
Negli ultimi anni, Leonardo ha tratto vantaggio dall’ondata di investimenti in Borsa, in linea con molte altre aziende del settore bellico, favorite dal conflitto Russia-Ucraina. La crescente richiesta di armamenti, specialmente in Europa, ha spinto le aziende europee a ottenere i maggiori guadagni sul mercato azionario. Ma, lunedì scorso, il titolo Leonardo ha subito una leggera flessione dello 0,24%, chiudendo a 20,81 euro. Un dato che si inserisce in una crescita complessiva del 39% dall’inizio dell’anno, nonostante un rallentamento negli ultimi mesi.
Leonardo, un asset strategico per il Paese e il “golden power”
Leonardo S.p.A. è più di un’azienda: rappresenta un pilastro dell’economia italiana, attiva in ambiti decisivi per la sovranità nazionale. Non sorprende quindi che lo Stato, attraverso il “golden power”, mantenga un controllo stretto su qualsiasi operazione che riguardi la sua governance o l’acquisizione di partecipazioni rilevanti. Un meccanismo che permette di vigilare su ogni passaggio di quote in settori chiave, come energia e difesa.
Secondo quanto riportato da Reuters, un documento dell’ufficio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha confermato l’approvazione del governo a BlackRock per superare il 3% del capitale di Leonardo. Questa decisione rientra nelle regole del cosiddetto “golden power”, uno strumento che consente allo Stato di monitorare attentamente la partecipazione in aziende strategiche. Il governo ha concesso l’autorizzazione il 18 settembre, imponendo tuttavia alcune condizioni non specificate.
Il “golden power” consente all’esecutivo di intervenire per bloccare o modificare ogni acquisizione di partecipazioni che superi specifiche soglie: 3%, 5%, 10%, e così via, fino ad arrivare al 50%. In questo caso, l’autorizzazione ottenuta da BlackRock per varcare la soglia del 3% in Leonardo dimostra che l’operazione è considerata compatibile con gli interessi strategici italiani.
BlackRock: un gigante senza rivali
BlackRock non ha certo bisogno di presentazioni. Con 10.600 miliardi di dollari in gestione, ha il peso economico di una superpotenza. È difficile ignorare una realtà che da sola gestisce un volume di asset superiore al prodotto interno lordo di interi Paesi. Ora, la sua espansione in Leonardo segnala un’attenzione sempre più crescente verso gli asset strategici italiani.
Il Ceo di BlackRock, Larry Fink, è ben noto in Italia, avendo il fondo già investito in diverse banche italiane come Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco BPM, oltre che in Enel. Fink ha recentemente acquisito anche una quota importante di Italo attraverso il fondo infrastrutturale Gip.
Il Ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, ha accolto con soddisfazione l’autorizzazione governativa, definendola “una conferma ulteriore di fiducia da parte del mercato rispetto al piano industriale presentato”. Cingolani ha inoltre sottolineato l’importanza delle alleanze strategiche nel lungo periodo, affermando: “La fiducia va oltre il breve periodo e la contingenza internazionale. Il settore sarà strategico nei prossimi anni. E Leonardo è attrezzata per essere un player di riferimento”.
Non si tratterebbe, comunque, si spera, di una scalata. Secondo fonti vicine a Leonardo, BlackRock potrebbe temporaneamente superare il 3%, ma dovrà successivamente riportare la sua partecipazione al di sotto di tale soglia.
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