La notizia che il Governo ha deciso di ridurre di 4,6 miliardi di euro il Fondo Automotive ha fatto molto discutere e ha portato a non poche polemiche. Abbiamo visto che diverse associazioni del settore hanno protestato, esprimendo sconcerto ed incredulità sulla decisione dell’esecutivo, soprattutto alla luce di passate promesse. Pare, almeno stando alle dichiarazioni, che nessuno avesse il sentore che si potesse arrivare a prendere una decisione simile.
L’appello del settore è quello che il Governo ci ripensi o che almeno vada a ridurre il valore di questo taglio che pesa per circa l’80% dell’intero Fondo Automotive, prima dell’approvazione definitiva della Legge di Bilancio che prevede questa novità. Al momento, però, la strada sembra essere tracciata.
Magari a qualcuno questo Fondo non è noto ma basti dire che da esso derivano gli incentivi per l’acquisto delle auto. Se pensiamo che poco meno di 3 mesi fa il ministro Urso parlava di un piano strutturale di 3 anni con una nuova struttura degli incentivi, c’è stato adesso un netto cambiamento di rotta. Se fino a pochi giorni fa le associazioni sollecitavano il Governo a presentare il nuovo Ecobonus, adesso il rischio concreto è che il prossimo anno gli incentivi non ci siano proprio.
I SOLDI RIMASTI ALL’INDOTTO
La notizia è quindi giunta come un fulmine a ciel sereno anche perché il ministro Urso poco tempo fa, parlando dell’obiettivo del 2035, affermava che per creare le condizioni necessarie per raggiungerlo, servivano “massicci investimenti di risorse pubbliche e private pari a quelli americani per accelerare su tecnologie, produzione delle imprese e sostenere l’acquisto di auto elettriche costose che oggi non sono alla portata dei lavoratori“.
A quanto pare, l’Italia al momento non sembra intenzionata ad effettuare nuovi investimenti per sostenere l’acquisto di nuove auto. Dunque, chi pensava di approfittare dell’Ecobonus il prossimo anno per cambiare auto, rimarrà certamente deluso.
E i fondi rimasti? A quanto pare, stando a quanto fa sapere il Ministero delle Imprese e del made in Italy, i soldi rimasti “andranno sul fronte degli investimenti produttivi con particolare attenzione alla componentistica che è la vera forza del Made in Italy“.
Le polemiche non sono comunque destinate a diminuire ed è molto probabile che di questa scelta se ne continui a parlare ancora per diverso tempo. Il tutto arriva in un momento in cui il settore automotive europeo sta vivendo un momento complesso e con l’Italia che continua a polemizzare con l’Unione Europea, sottolineando che deve essere anticipata la clausola di revisione del Green Deal e che è necessario rivedere la scadenza del 2035.
INTANTO… TERMINATI I FONDI PER LE AUTO 61-135 G/KM DI CO2
Intanto che si parlava del futuro degli incentivi, per quelli attuali c’è una novità. Infatti, dopo quelli per le auto elettriche, sono andati esauriti anche quelli destinati alle vetture che rientrano nella fascia 61-135 g/km di CO2. Rimangono ancora disponibili quelli per le ibride Plug-in.
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