Era considerata da Giorgio Vasari
il simbolo dell’antichità della Toscana e per questo consigliò a
Cosimo I de Medici di portarla a Firenze: la Chimera, bronzo
etrusco ritrovato ad Arezzo il 15 novembre del 1553, normalmente
esposta al museo archeologico di Firenze, è tornata ad Arezzo, e
qui resterà fino al 2 febbraio. Il bronzo fa parte della mostra
“Il teatro e le virtù” dedicata al 450mo anniversario dalla
morte dell’aretino Giorgio Vasari che aprirà al pubblico domani.
Durante la preview dedicata alla stampa è stato mostrato
l’allestimento realizzato nella sala intermedia della Galleria
comunale d’arte contemporanea basato su gioco di luci, tra ombre
e illuminazione, che ne mette in evidenza la perfezione della
lavorazione. Stefano Casciu, direttore del Polo museale toscano,
si è detto molto soddisfatto dell’operazione: “questa è stata
l’occasione propizia per riportare la Chimera ad Arezzo. Il
museo archeologico di Firenze è in ristrutturazione e dunque non
sarebbe stato possibile valorizzarla a dovere”. Come ha
assicurato il direttore del museo archeologico di Firenze
Daniele Maras, al ritorno a Firenze, la Chimera avrà una stanza
ristrutturata e capace di metterne in evidenza le doti.
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