Il tema dell’abusivismo edilizio resta sempre di forte attualità nella città di Cava de’ Tirreni.
Infatti, l’incubo delle ruspe sul territorio metelliano ritorna per ben sette immobili abusivi per i quali la Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno ha già emesso una sentenza di demolizione.
A sancirlo sono altrettante determine dirigenziali dalle quali si evince che i sette edifici inseriti nella “black list” dei manufatti da abbattere si trovano, nello specifico, in via Bagnara, località Starza, via Pisciricoli, via San Felice, via Casa Davide, Via Pietro Ciccullo e via Anna Ferrara. I provvedimenti di demolizione, che potrebbero essere eseguiti nei prossimi mesi, costeranno al comune metelliano ben 546mila euro.
A tanto ammonta, infatti, la richiesta di anticipazione avanzata alla Cassa Depositi e Prestiti dall’ente di piazza Eugenio Abbro. Ovviamente le somme destinate ai rispettivi abbattimenti sono diverse, in quanto dipendono dalla grandezza dell’immobile. Si parte da 10mila euro per l’abbattimento del manufatto realizzato abusivamente in via Ciccullo fino ai 162mila euro per quello sito in via Anna Ferrara alla frazione Sant’Anna. Per la demolizione degli immobili situati invece in via Bagnara, località Starza, via Pisciricoli, via San Felice, via Casa Davide il Comune ha chiesto l’anticipazione alla Cassa Depositi e prestiti rispettivamente di 122mila, 52mila, 28mila e 116mila euro.
Un problema che interessa molte famiglie metelliane. Già qualche mese fa, così come prescrive la legge, il comune metelliano aveva acceso un mutuo per procedere ad eseguire le ordinanze di abbattimento emesse dalla magistratura, con l’obiettivo di ripristinare lo stato dei luoghi. In totale, a Cava de’ Tirreni sarebbero almeno 1500 le abitazioni abusive sulle quali pende la spada di Damocle dall’abbattimento.
Tra queste ci sono anche alcune rinomate attività di ristorazione situate nelle frazioni alte della città. Numeri impressionanti che potrebbero avere effetti pesantissimi in termini economici e sociali in città. Nel frattempo proseguono le interlocuzioni con la Regione Campania per cercare di alleggerire i vincoli che da troppi anni stanno soffocando lo sviluppo di Cava de’ Tirreni e al tempo stesso salvaguardare il territorio da una cementificazione incontrollata. Da mesi, infatti, nell’ambito della discussione relativa alla redazione del nuovo piano paesaggistico regionale, si sta discutendo in tal senso con l’obiettivo di svincolare la città metelliana dalla costiera amalfitana.
La Regione ha inviato l’amministrazione comunale cavese a collaborare al processo partecipativo per il Piano paesaggistico della Regione Campania, fornendo le informazioni necessarie per una corretta stesura del Piano. Al momento l’ipotesi più accreditata è quella di assimilare la valle metelliana alle colline salernitane.
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