Parte il progetto “Palermo concilia” per l’integrazione di strumenti pubblici e privati nelle aziende. Pennino: “Partenariato in cui credo”. Messina: “Conciliare lavoro e spazi di vita”
PALERMO – In azienda la qualità della vita garantita al dipendente non rappresenta solo un vantaggio limitato a quest’ultimo. Ma contribuisce a incrementare, e non di poco, le performance dell’azienda stessa. Un concetto che nell’ultimo decennio, e più in particolare nel corso dell’esperienza pandemica, si è diffuso nelle grandi e medie aziende, dove l’applicazione di strumenti di welfare amalgamano e rafforzano il rapporto tra proprietà e personale. Non però è ancora radicato nel mondo delle piccole e micro imprese, che al concetto di welfare aziendale devono ancora abituarsi per comprendere quanto questo possa tradursi in maggiore produttività.
Il progetto di welfare “Palermo concilia”
Punta ad avviare questo genere di percorso culturale “Palermo concilia”, il progetto di welfare integrato promosso da Confesercenti Sicilia che, tra le sue misure centrali prevede la realizzazione di un portale dei servizi di assistenza all’interno delle aziende. L’iniziativa, presentata nella sede di Confesercenti Sicilia metterà in rete, in modalità geo-referenziata, i servizi pubblici e privati riservati al cittadino. Un accesso che si realizzerà grazie a convenzioni con l’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Palermo e il dipartimento regionale alla Famiglia. L’ottica è quella di coniugare gli strumenti di welfare territoriale con quelli delle aziende di ogni dimensione, dal momento che questo genere di integrazione risulta sempre più efficace per contenere il peso dell’inflazione, restituendo così un maggiore potere d’acquisto a lavoratori e famiglie.
“Palermo concilia” è stato selezionato dal dipartimento Famiglia e Politiche sociali della Regione siciliana tra i progetti che meglio hanno risposto al bando “Conciliazione dei tempi di vita-lavoro – Promozione di iniziative di welfare aziendale familiare per il miglioramento del benessere lavorativo” (in linea con il decreto n. 3881 emanato a fine dicembre del 2023). La graduatoria di quelli ammissibili, pubblicata lo scorso 19 settembre, ne prevede in tutto 30, afferenti a ambiti diversi.
Tra i soggetti svantaggiati che potranno avvalersi dei servizi assistenziali previsti dai diversi assi del progetto, saranno in particolare le donne, che, spiega l’assessore comunale alle Politiche sociali Rosi Pennino, potranno conciliare la loro dimensione affettiva, genitoriale e familiare con le opportunità offerte dalla dimensione lavorativa: sia quella che vivono già in azienda, sia quella legata al lavoro che stanno ancora cercando. In questo quadro – continua Pennino “il Comune di Palermo interviene mettendo a sistema tutte le attività già portate avanti dall’Amministrazione, sulle quali insistono gli ambiti di supporto di Palermo concilia, a cominciare dal servizio educativo domiciliare e tanti altri servizi assistenziali afferenti alla famiglia”. La misura già presentata è una delle 16 di una progettualità che a Palermo movimenta un finanziamento complessivo superiore al milione di euro. La quota parte attribuita a Palermo concilia ammonta a circa 90 mila euro.
Palermo concilia è una piattaforma pilota
Interviene infatti non solo sulla conciliazione vita-lavoro particolarmente attenta alle donne ma crea anche un’infrastruttura digitale utile agli altri progetti vincitori di questo bando e più in generale alle politiche territoriali per la famiglia, creando la prima rete online del welfare a Palermo. “Credo molto nel partenariato pubblico-privato – ha sottolineato Pennino – sono convinta che il portale Palermo concilia e i Welfare point previsti dal progetto potranno favorire concreti passi in avanti alla fruizione dei servizi alla persona”.
Gli imprenditori devono insomma cominciare a comprendere che cercare e trovare soluzioni di supporto alle donne, così come agli uomini in condizioni di disagio economico, costituisce una scelta strategica: “La donna che fruisce di supporto economico per l’assistenza, per esempio, ai propri figli piccoli, rende molto di più in condizioni di tranquillità mentale, lavora meglio e con più piacere”, ha sottolineato la dirigete regionale del dipartimento della Famiglia, Maria Letizia Di Liberti.
Per la Sicilia il 2023 è stato un anno molto proficuo sul fronte degli avvisi, soprattutto quelli concernenti il benessere delle famiglie. “Estendere la cultura del welfare soprattutto all’interno delle imprese più piccole è adesso lo step sul quale si deve lavorare, anche perché il vantaggio economico dei servizi assistenziali in azienda si traduce in maggiore agilità del lavoro enel contenimento effettivo dei suoi costi – ha sottolineato il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina. “Attuare anche nelle aziende più piccole, la stragrande maggioranza, la conciliazione dei tempi di lavoro con tanti altri spazi di vita, individuali e familiari, vuol dire migliorare la qualità della vita in generale; e contribuire ad abbassare i costi sociali”.
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