Marcianise. Sebbene oggi non si siano recati a Roma, i delegati sindacali interni (Rsu) dello stabilimento Jabil di Marcianise hanno avuto un breve incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
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La multinazionale statunitense Jabil ha in programma di chiudere l’attività entro marzo 2025, mettendo a rischio 420 posti di lavoro, e il confronto sindacale si sta dimostrando particolarmente teso e urgente.
Oggi, il tavolo previsto al Ministero del Lavoro a Roma non si è tenuto, dopo che i delegati Rsu hanno deciso di non parteciparvi a causa della presenza di Tme, l’azienda cui Jabil intende cedere lo stabilimento e il personale. Tale scelta è stata sostenuta dalle segreterie nazionali sindacali, che hanno a loro volta deciso di non prendere parte all’incontro.
I delegati Jabil si trovavano oggi fuori dalla sede di Getra Power Spa, azienda attiva nel settore energetico e in espansione nel Casertano, a pochi chilometri dallo stabilimento Jabil, dove si registra una situazione di crisi con esuberi e uscite incentivate che ora rischia di culminare con l’abbandono del territorio.
I rappresentanti sindacali hanno espresso al ministro Urso la volontà di “tornare al tavolo, ma senza Tme”. Michele Madonna, delegato Fiom-Cgil, ha dichiarato che “il Casertano è ormai un deserto industriale. Il Governo e anche la Regione, finora assente, dovrebbero fare il possibile per far restare Jabil”.
Antonio Viggiano, delegato Failms, ha aggiunto che “le competenze presenti in Jabil non devono essere disperse. Con Tme, però, non vogliamo andare avanti perché manca la fiducia”. Presenti all’incontro anche Mauro Musella e Giovanni Coppola (Uilm), Clemente Gallo (Fim-Cisl) e Antonio Di Maio (Fiom-Cgil).
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