Con il risultato finale di 77 voti favorevoli, 5 contrari e 45 astenuti è stato approvato in Senato il Ddl Montagna che adesso, ovviamente, è atteso dal vaglio della Camera. La misura prevede importanti agevolazioni per i docenti che accettano di lavorare nelle zone montane quale punteggio aggiuntivo nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze e credito d’imposta per la locazione. Lo scopo è quello di “premiare” in qualche modo gli insegnanti che scelgono di operare dietro le cattedre di località di alta dove viene spesso registrata carenza di personale. Lo stanziamento previsto è di 20 milioni di euro all’anno a partire dal 2024.
Cosa prevede il DDL Montagna
Come detto nel prologo, tra le principali agevolazioni previste dal DDL Montagna spiccano in particolar modo i crediti d’imposta per affitti e acquisto della prima casa, ideati per venire incontro agli esborsi che devono sostenere i docenti che operano in zone montane.
Il disegno di legge prevede anche un punteggio supplementari nelle GPS, un benefit che potrebbe fare la differenza per la scelta di alcune province che fino ad adesso non hanno avuto grande appeal tra gli insegnanti.
A questo punto è doveroso precisare che verranno definite “scuole di montagna” quelle con almeno una sede ubicata in uno dei comuni indicati in un’apposita lista definita dopo che il DDL avrà riscosso anche l’ok dalla Camera.
Oltre a quanto detto finora sono previsti crediti d’imposta ancora più rilevanti per i comuni montani che:
- Hanno meno di 5.000 abitanti
- Ospitano minoranze linguistiche storiche
“Con queste misure – sperano i promotori del provvedimento – confidiamo di invertire la tendenza allo spopolamento delle aree montane e di assicurare a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro residenza, pari opportunità formative”.
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