L’Atletico Bono si mantiene ben dritto in carreggiata e, dopo la falsa partenza con due sconfitte di fila, anche in casa della capolista Coghinas allunga la striscia positiva centrando il sesto risultato utile consecutivo. Il secondo pareggio di fila, che arriva dopo un altro 2 a 2 ottenuto nel confronto con l’Arzachena, vede la matricola biancorossa ben ancorata al sesto posto, in solitaria, con 12 punti all’attivo nell’equilibrato girone B di Promozione comandato ora dal Bonorva.
La squadra allenata da mister Massimo Altarozzi continua a marciare verso l’obiettivo stagionale della salvezza. La prossima giornata, intanto, riserverà l’ennesima sfida dall’altissimo coefficiente di difficoltà: al comunale “Salvatore Ena” di Bono arriverà l’Ovodda, che insegue staccato di tre lunghezze. Il tecnico tira le prime somme e carica i suoi in vista del match contro i barbaricini.
«A Coghinas è stata davvero una bella partita – ammette mister Altarozzi – e del resto sapevamo che avremmo dovuto affrontare un avversario valido, costruito per orbitare nelle primissime posizioni, in un campo particolarmente ostico. Ma noi abbiamo comunque offerto una buona prestazione, nonostante qualche assenza. I ragazzi che sono scesi in campo hanno dato il massimo, facendosi trovare pronti al momento del bisogno, che è una delle cose più importanti per quanto mi riguarda».
Il tecnico scende nel dettaglio con la sua analisi: «In realtà c’è sempre qualcosa da rivedere e si può fare meglio; il bicchiere è mezzo pieno, insomma, ma il Coghinas è una formazione di primissimo livello. Non dobbiamo dimenticarci, invece, che noi siamo una neopromossa: proprio per questo posso dire che, tutto sommato, ci siamo comportati bene, coprendo il campo con grande ordine tattico e concedendo davvero poco ai nostri avversari. Certo, ci saremmo potuti risparmiare qualche distrazione e disattenzione di troppo perché, in alcune circostanze, abbiamo peccato un po’ di sufficienza. Ma è una cosa che fa parte del gioco, soprattutto quando hai a che fare con una rosa come la nostra, composta da tantissimi ragazzi molto giovani».
L’Atletico Bono domenica ha conquistato il sesto risultato utile consecutivo.
«Siamo partiti con il freno a mano tirato, nel senso che la società non sapeva in che categoria avremmo militato quest’anno; anche la nostra preparazione atletica è incominciata più tardi del previsto e soprattutto nelle prime settimane avevo a disposizioni un numero ridottissimo di giocatori. Posso dire, a questo proposito, che nella prima partita ufficiale, in Coppa Italia in casa del Buddusò, ci siamo presentati con 13 giocatori contati. La sconfitta per 4 a 0 è stata pesante ma meritata. Piano piano però siamo riusciti a trovare i giusti equilibri e ora ci godiamo il sesto risultato utile consecutivo: dobbiamo continuare però a tenere i piedi ben piantati per terra e fare sempre meglio».
La classifica ora vede l’Atletico Bono a ridosso delle prime della classe, con dodici punti all’attivo.
«Speravamo di fare bene, anche se l’avvio non è stato dei più incoraggianti. Dopo le prime due sconfitte rimediate in campionato è normale che incominciassero ad affiorare dei dubbi, ma non ci siamo persi d’animo e ci siamo messi a lavorare sodo; poi, per fortuna, sono arrivati anche i risultati. Il nostro obiettivo rimane quello della salvezza: in questo girone ci sono squadre molto, molto forti: penso al Bonorva, allo stesso Coghinas, al Luogosanto; parliamo di compagini che hanno tutte le carte in regola per la vittoria finale; per quanto ci riguarda, invece, cercheremo di fare più punti possibile, poi vedremo come andranno le cose perché l’ultima parola spetta sempre al campo».
Il calendario ora riserve la sfida interna di sabato contro l’Ovodda, una delle avversarie dirette più temibili nella corsa alla salvezza.
«Parliamo di un’altra partita fondamentale per la nostra stagione; ci prepareremo come al solito, con l’intento di farci trovare pronti per strappare un buon risultato. Di fronte avremo un avversario ostico, che conosciamo bene perché lo abbiamo affrontato già diverse volte nelle passate stagioni, seppur in categorie differenti. Affrontare l’Ovodda è sempre difficile: sono una squadra molto fisica, che non ti lascia spazio per giocare, per esprimere la tua manovra; noi faremo di tutto per vendere a caro prezzo la pelle».
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