Il trasporto dei rifiuti in discarica oggi viene premiato con una aliquota agevolata al 10%. Una percentuale che però – a malincuore – ci duole confermare che tornerà nella sua ordinarietà al 22% (a meno che l’attività non preveda un adeguato recupero energetico e non inquinante).
A darne notizia ufficiale è l’articolo 7 contenuto nella Legge di Bilancio 2025 che al momento sta percorrendo il suo naturale iter burocratico prima di essere ufficialmente approvato alla Camera (entro e non oltre la fine di quest’anno).
Rifiuti in discarica al 22%: perché c’è l’aumento?
Il trasporto dei rifiuti in discarica saranno tassati al 22% e non più all’attuale 10%. L’incremento dell’IVA è stato pensato perché disincentivare lo smaltimento dell’immondizia in modo poco consono e soprattutto inquinante.
L’ideale sarebbe smistare i rifiuti riducendo l’impatto ambientale. Le pratiche attuali, quali incenerimento e smaltimento senza alcun recupero energetico sono definite dannose per l’ecosistema in cui abitiamo.
L’incentivo – aumentando l’aliquota IVA – mira ad abolire i Sussidi Ambientali Dannosi (denominati anche SAD), come è stato stabilito dalle linee guida stilate dall’Unione Europea. In questo modo l’obiettivo è quello di utilizzare sempre meno combustibili fossili (che inquinano i territori in cui viviamo) e optare per un recupero energetico efficiente.
Categorie costrette a pagare l’aumento IVA
Le categorie costrette a pagare l’IVA al 22% sul trasporto dei rifiuti in discarica comprendono tutte quelle attività in cui i materiali vengono smaltiti in modo inquinante, tra cui:
- Rifiuti prodotti dalle fogne oppure fosse di scarico;
- Rifiuti prodotti dall’abbattimento dei fumi;
- Fanghi ricavati dalla depurazione delle acque reflue o dai trattamenti delle acque reflue.
Da questo intervento il Governo – secondo le stime – dovrebbe incassare quasi 150 milioni di euro. La “giustificazione” del gettito fiscale è quella di favorire l’economia circolare e adeguarsi alle direttive europee riducendo al minimo possibile l’utilizzo delle discariche.
Il rialzo dell’IVA non colpirà soltanto chi si occupa dell’attività di trasporto in discarica ma anche gli utenti finali che dovrebbero essere invogliati a smaltire l’immondizia adottando delle pratiche più ecologiche.
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