Firenze, 2 novembre 2024- “Stiamo studiando con i nostri legali la sentenza per valutarne le implicazioni ed eventuali azioni legali. La riteniamo assurda e pericolosa perché colpisce duramente un settore, quello degli NCC, che, lavorando tantissimo con agenzie di viaggio e tour operator, rischia di dimezzarsi” Così Marco Cararresi, presidente degli NCC di CNA Firenze, sulla sentenza della Corte di Cassazione che dà alle agenzie di viaggio il via libera per svolgere il trasporto dei propri clienti.
“Per un comparto già bersaglio di varie forme di concorrenza sleale, la deregolamentazione aperta dalla sentenza rischia di far aumentare a dismisura il fenomeno dell’abusivismo, che chiediamo invece da tempo di combattere – prosegue Carraresi – Gli ncc devono avere una patente professionale, essere iscritti al ruolo, avere un veicolo destinato solo a uso terzi, stipulare assicurazioni che coprano i rischi particolari del mestiere e che perciò sono più costose, essere sottoposti a visite mediche professionali con test attitudinali specifici: insomma, una serie di regole che ne legittimano la professionalità, tutelando al contempo la clientela. Tutte cose che, però, non sono richieste a coloro che guidano auto immatricolate a uso proprio: la sentenza, pertanto, finisce anche per innescare meccanismi di concorrenza sleale e diminuire la sicurezza dei passeggeri a bordo delle auto”.
“Infine, non crediamo neppure che la novità sia un valido strumento di contrasto all’overturism come commentato invece da alcuni operatori turistici. Tutt’altro, il rischio è quello di riempiere di altri automezzi strade di città, come Firenze, già sature” conclude Carraresi.
“Non ci convince affatto il recente pronunciamento della Corte di Cassazione che legittima l’attività di trasporto persone per i tour operator attraverso veicoli di proprietà destinati all’uso proprio. Nello specifico, ciò vorrà dire, per conducente e trasportati, avere delle tutele professionali e assicurative differenti a seconda che il trasporto avvenga con un mezzo di proprietà di un tour operator o di un’agenzia turistica, oppure no. Fra l’altro, essa si rifà ad un regio decreto del ’36 che non poteva certo tenere conto degli sviluppi normativi nel tempo susseguitisi anche solo in tema di Codice della Strada.
Quel regio decreto parla genericamente di “noleggio di autovetture”, che è cosa ben diversa da un noleggio con conducente che ha la titolarità di un veicolo per uso terzi e tutti i requisiti professionali di cui necessita.In generale, la despecializzazione professionale da cui è ispirata questa sentenza, rischia di avere impatto su un’infinità di altre attività se il principio a cui rifarsi è solo quello della prestazione turistica di accoglienza e di assistenza, e gioca molto, più che a favore del consumatore, a favore della concentrazione di attività in mano a grossi gruppi che possano fare di tutto; potremmo dire: affari per me e prezzi stracciati per te, ma lasciamo fare la sicurezza!” dichiara Claudio Giudici, Presidente nazionale Uritaxi.
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