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C’è l’ombra di una carestia, la minaccia di una crisi dell’ecosistema e dell’umanità intera a fare da cornice a Kokun. La dea dei profumi, fantasy dalle atmosfere delicate che ci trasporta in un Giappone di ieri dove però i problemi che incombono sui protagonisti non sono diversi da quelli di oggi. Protagoniste due ragazze: Aisha, in grado di conoscere il mondo e tutti i fenomeni che si manifestano intorno a lei attraverso gli odori. E Orie, che da quando è stata scelta, tredicenne, come nuova “dea dei profumi” quella capacità non l’ha mai avuta, ma nessuno deve saperlo. A unirle una missione che le costringe a vivere però in estrema solitudine: la solitudine di chi possiede un dono, o finge di possederlo, che non può condividere con altri. In particolare, il dono si riferisce alla capacità di sentire la voce che esce dai profumi delle piante, suggestione che da subito connota questo romanzo per la sua attenzione alla natura e alle tematiche ambientali.
Lo firma Uehashi Nahoko, scrittrice e antropologa giapponese che per le sue ricerche ha vissuto anche tra gli aborigeni australiani, già nota nel nostro Paese per la serie fantasy Moribito. Il guardiano dello spirito, portata in Italia da Salani una quindicina di anni fa, da cui sono stati tratti in patria anime e manga oltre a un adattamento per la radio.
Kokun — serie in due volumi, il secondo arriva nel 2025 — è anche uno dei primi titoli del nuovo marchio delle edizioni e/o. Si chiama Ne/oN ed è dedicato a una narrativa di genere che in questo caso alterna fantasy, romance (più spesso uniti nel nuovo filone che ha preso il nome di romantasy) ma anche horror o fiction storica, con un occhio sempre rivolto all’esplorazione del diverso, in tutti i sensi. Si tratta infatti di generi che negli ultimi anni sono stati scelti per raccontare la diversità di genere e che ora rappresentano anche un’ottima occasione per l’esplorazione di mondi alternativi in cui potremmo trovarci a causa per esempio dei cambiamenti climatici. Tematica questa quanto mai attuale e che ritroviamo anche nella Dea dei profumi, dove le due protagoniste dovranno unire le loro forze per scongiurare una catastrofe ambientale.
Sotto il marchio Ne/oN, le edizioni e/o porteranno in Italia 50 titoli l’anno, già a partire dal 2025 (per questo ultimo scorcio di 2024 ne sono previsti dieci). Si tratta di storie originali, in molti casi bizzarre, scovate in ogni angolo del mondo, anche se per la maggior parte sono anglofone, perché molti di questi romanzi, che hanno spopolato negli Stati Uniti o in Inghilterra, sono scritti in inglese. Benché gli autori — più spesso le autrici — provengano da retroterra e radici culturali molto diverse.
C’è per esempio Eliza Chan nata in Scozia da genitori cinesi, autrice di Fathomfolk. Il popolo degli abissi, esordio rivelazione nel Regno Unito pubblicato a febbraio da Orbit e subito primo in classifica, che unisce la mitologia asiatica al folclore britannico. E una bella avventura di pirati, anzi di piratesse, ispirata alla vera storia di Mary Read, la piratessa dei Caraibi del XVIII secolo, è Saltblood. Sangue salmastro di Francesca De Tores, nata in Tasmania e che ora vive a Melbourne. Infine è ancora un fantasy, ma questa volta epistolare, ambientato in una società sottomarina, la prima delle nuove uscite di ottobre (dal 16), Una lettera al luminoso abisso di Sylvie Cathrall.
Il libro – Kokun. La dea dei profumi di Uehashi Nahoko (Ne/oN, trad. di Luca Capponcelli, pagg. 320, euro 16,90)
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