La tutela della salute dei cittadini in Campania nelle emergenze ambientali: da una visione integrata e unica a un modello nazionale.
L’approccio integrato One Health è un paradigma che nel cuore del Mezzogiorno si è manifestato con “Tutela La Salute in Campania”. Si tratta di un modello dinamico di prevenzione ambientale e sanitaria a difesa della salute pubblica, promosso dal Dipartimento di Sanità dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e l’ARPA Campania, finanziato dalla Regione Campania.
«Tutela» ha l’obiettivo di disegnare un modello epidemiologico innovativo che, in una matrice a più entrate, riesca a correlare in maniera integrata indici di contaminazione ambientale con indicatori di salute della popolazione. Nella pratica, permette di disegnare un atlante integrato ambiente-salute, ipotizzando associazioni di rischio ambientale da verificare con la ricerca del danno genomico e degli effetti sulla salute attraverso i dati sanitari correnti.
«In generale – dice la professoressa Maria Triassi, responsabile scientifico del progetto per il Dipartimento di Sanità Pubblica – ci si riferisce ad un corpus di azioni sanitarie in continuo aggiornamento che mettono proficuamente in relazione il mondo della salute, del monitoraggio ambientale e le istituzioni regionali, valorizzando la condivisione di competenze e responsabilità. Il progetto “Tutela” è stato infatti sostenuto da un inedito modello che parte da una valutazione ambientale al fine di determinare le maggiori criticità sul territorio e da un nuovo approccio di comunicazione sanitaria».
Il Progetto trova naturale evoluzione su scala nazionale nell’ambito del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari per l’attuazione del progetto relativo al modello di intervento di “Valutazione dell’esposizione di popolazione agli inquinanti organici persistenti, metalli e PFAS ed effetti sanitari, con particolare riferimento alle popolazioni più suscettibili nei Siti di Interesse Nazionale (SIN)».
Il programma intende proporre alle nove Regioni partecipanti un approccio standardizzato al fine di procedere con una metodologia omogenea in ciascun SIN. «La nostra esperienza sulla tematica ha consentito alla Regione di ottenere il ruolo di coordinamento nazionale per la predisposizione della metodologia di valutazione dell’esposizione e del rischio e per la formulazione di scenari di esposizione, di cui sono responsabile», aggiunge Maria Triassi.
In Campania sono stati coinvolti tutti i SIN presenti sul territorio per un finanziamento complessivo di 4,5 milioni oltre al contributo per il coordinamento nazionale.
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