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Rimini, 7 ottobre 2024 – Riprenderà oggi il lavoro dei periti nominati dal Tribunale per passare al setaccio i dispositivi di Louis Dassilva, il metalmeccanico 34enne indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli: uccisa un anno fa nel seminterrato di casa con 29 coltellate.
Delitto di Pierina Paganelli (nel tondo): ancora accertamenti sugli orologi di Dassilva (nella foto grande durante l’arresto)
E le operazioni peritali riprenderanno per la precisione dagli smartwatch già sequestrati a Dassilva e sui quali già la Procura, prima della sede di incidente probatorio entro cui si svolgono ora gli accertamenti, aveva richiesto di estrarre fino all’ultimo byte di informazioni sugli spostamenti e le attività di Louis la sera in cui Pierina è stata uccisa. Un lavoro quello dei periti che potrebbe ampliarsi anche a un altro dispositivo elettronico recentemente sequestrato.
Una microSd prima non sequestrata e che si trova in uno dei cellulari invece, quelli sì, già ’sigillati’ dagli inquirenti. La sorta di memory-card contenuta nel cellulare non dovrebbe riportare un’utenza telefonica, ma comunque perr sua funzione potrebbe serbare dettagli potenzialmente rilevanti ai fini dell’indagine.
Nel frattempo, mentre procede il lavoro di accertamento tecnico sui dispositivi tecnologici di Dassilva, sale l’attesa per i risultati delle comparazioni di Dna maschile isolato su alcuni indumenti di Pierina e quello estratto all’unico indagato per omicidio volontario pluriaggravato. Nei laboratori dell’Università Tor Vergata di Roma il superperito Emiliano Giardina aveva già richiesto l’arrivo di uno speciale macchinario per poter amplificare il materiale biologico isolato, proprio per la scarsità dello stesso, in modo da poter giungere comunque ad una conclusione che possa fornire all’indagine nuovi elementi. In un senso o nell’altro.
Questo lo stato dell’arte quando dall’assassinio di Pierina sono passati più di 365 giorni. Da quando la mattina seguente, il 4 ottobre, la nuora Manuela Bianchi, assistita dallo studio legale Barzan, ritrovò in fondo alle scale che portano ai garage di via del Ciclamino 31 il cadavere della madre di suo marito, Giuliano Saponi. L’inizio di una lunga inchiesta che sta impegnando ancora alacremente gli investigatori, i quali sin da subito hanno puntato con decisione proprio sul vicino Louis Dassilva, unico indagato per il delitto e ritenuto colui il quale quella sera del 3 ottobre sferrò 29 colpi fatali sulla povera Pierina. A incastrare il senegalese sarebbe il video della farmacia sulla cui attendibilità si sta consumando lo scontro tra chi indaga e gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che difendono Dassilva.
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