Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
cosa cambia con l’Irpef a tre aliquote #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Si dice che nella vita ci siano solo due cose certe: la morte e le tasse. Mentre la prima è un fatto ineluttabile, le seconde sono viste, eufemisticamente parlando, come un fastidio se non come un furto legalizzato e, per questo, sono un argomento sempre presente in ogni discussione al bar come in ogni programma di governo. Non è una questione meramente terminologica, si parla di tasse, in generale, ma si intende ogni tipo di prelievo da parte dello stato o degli enti locali, che sia un’imposta, una tassa o una tariffa (che, ovviamente, non sono la stessa cosa), che vanno a finanziare le attività pubbliche e, contemporaneamente, a erodere il reddito disponibile degli individui.

Probabilmente se ci fosse una maggiore coerenza tra le somme pagate e i servizi erogati il fastidio nei pagamenti sarebbe attutito, non annullato sia chiaro, ma quando sembra di pagare metà dei propri guadagni per chissà cosa ecco che i malumori crescono in buona parte della popolazione; quando, poi, esiste un sistema fiscale (quasi) vessatorio e assolutamente folle, come in Italia, ecco che la percezione dell’ingiustizia fiscale cresce a livelli molto alti.

Ora non sarà qui che si vuole aprire un discorso filosofico sulla legittimità dell’imposizione né, ancor meno, affermare che “le tasse siano una cosa bellissima”, frase dello scomparso ex ministro Padoa Schioppa diventata proverbiale, né, ancora, arrivare alla conclusione che queste siano un male (più o meno) necessario ma, invece, è interessante valutare l’operato del governo Meloni in seno al progetto di riforma fiscale che, lentamente, si sta attuando.

Dopo l’intervento sul cuneo fiscale ecco che anche la rimodulazione dell’IRPEF a tre aliquote progressive, 23% fino a 28’000 euro, 35% tra i 28’000 e i 50’000 euro e 43% oltre, con la Legge di Bilancio per il prossimo anno diventerà strutturale.

Sicuramente qualcuno si troverà deluso a fronte della promessa elettorale, da parte di alcune forze politiche, dell’applicazione di una flat tax, un’imposta a aliquota singola, addirittura al 15% ma esiste una questione chiamata Realpolitik che, alla fine, fa infrangere molte illusioni contro il muro della realtà.

La flat tax, siamo chiari, non è certo un’assurdità ma va tarata su un’aliquota di equilibrio che, sicuramente, non poteva essere il 15% ma che, credibilmente, si sarebbe potuto fissare, oggi, a un livello quasi doppio tagliando, però, la maggior parte delle agevolazioni fiscali che finiscono per azzerare (o quasi) il prelievo sui redditi più contenuti.

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts

Non è una mera questione ideologica o di diritto, visto che la Consulta ha dichiarato in più di un’occasione che la progressività indicata in Costituzione non si applica a un singolo tributo ma al sistema in generale, si tratta di una tenuta dell’intero impianto economico e sulla volontà di non penalizzare i redditi medio bassi che già hanno subito la stasi dei salari negli ultimi 30 anni e che un provvedimento simile avrebbe azzoppato ulteriormente dal lato della propensione al consumo e al risparmio.

Il focus di questa maggioranza, quindi, è passato dai roboanti slogan elettorali a un’azione più pragmatica e graduale, per mettere in sicurezza i conti e, con il tempo, arrivare al traguardo della riduzione sensibile del prelievo fiscale e spingere il Paese verso quel sentiero virtuoso di crescita che negli ultimi decenni è mancato.

Il primo passo dell’opera, però, non può riguardare il taglio delle aliquote tout court perché, come ogni italiano sa bene, l’impianto fiscale italiano è oltremodo elefantiaco e bizantino, fatto di numerose gabelle e scadenze frequenti o, addirittura, non fisse (come nel caso della TARI che segue le delibere relative dei consigli comunali anno per anno, ad esempio) e, quindi, qualsiasi intervento di riforma va visto inizialmente in un’ottica di razionalizzazione e semplificazione, cosa che già porterebbe a un risparmio non indifferente, sia a livello di tempo sia a livello di costi vivi per lo stato e per i privati, per via delle più agevole gestione del comparto fiscale.

Non si tratta, ovviamente, solo di scadenze ma anche di tributi stessi che, a volte, non ripagano nemmeno i costi di riscossione come, ad esempio, nel caso delle micro-imposte, cosa indicata più volte sia dagli analisti sia da alcuni esponenti politici. In quest’ottica rientra anche la riduzione delle aliquote progressive IRPEF dalle quattro originarie alle tre attuali.

In pratica viene eliminata la seconda aliquota del 25% aggregandola allo scaglione più basso del 23% producendo, così, un vantaggio fiscale di due punti percentuale per la fascia reddituale tra i 15’000 e i 28’000 euro, quindi un risparmio massimo di circa 260 euro annui per i redditi sopra il livello inferiore del vecchio segmento. Poca cosa, in effetti, però è già un inizio e, soprattutto, una semplificazione ulteriore nel calcolo del dovuto per i redditi medi che, nel tempo, potrebbe portare anche a ulteriori “sforbiciate” non intaccando in maniera sensibile il gettito complessivo.

Si dirà, a questo punto, “ma per i redditi più bassi”? L’obiezione è fondata ma la risposta non è realmente complicata. Dai calcoli dell’Agenzia delle Entrate, supportati dalle rilevazioni di tutti gli istituti di statistica, risulta che il 5% dei contribuenti italiani paghi il 42% di tutto il gettito IRPEF mentre oltre il 45% degli italiani non paghi assolutamente nulla, perché privo di reddito.

Nel 50% rimanente, poi, per il gioco delle detrazioni e delle deduzioni una larga fetta di contribuenti versa pochissimo all’Erario e, quindi, è molto difficile pensare a un reale vantaggio fiscale per questi.

La riparametrazione degli scaglioni IRPEF, quindi, rientra, come in un disegno ben più ampio volto alla razionalizzazione, in primis, dell’impianto fiscale e, in secundis, di una sua possibile riduzione, a livello di prelievo complessivo, nel futuro per rendere più attrattiva l’Italia per aziende e investimenti e puntare a un livello maggiore di competitività di sistema che è prodromica alla crescita economica di cui, alla fine, beneficeranno tutti, per l’aumento dei posti di lavoro e dei salari, uscendo da quella spirale di decrescita (assolutamente infelice, con buona pace delle illusioni di Serge Latouche e dei suoi sostenitori) che il Paese vive da almeno tre decenni.

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Prestito personale

Delibera veloce

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui