Ristoranti, pizzerie, trattorie: 10 nuovi locali da provare a Roma #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Si accorciano le giornate ed aumenta la voglia di cercare luoghi dove convivere il tempo e la buona tavola. È così che la Città Eterna si lascia alle spalle il caldo e apre le porte alle novità, tra forni e cucine, aperture che portano nella Capitale ricette e distillati dal Sol Levante, nuove pizze, braci accese e tavole contemporanee.

1) Briseide – piazzale delle Medaglie d’Oro 22/23

Un ritorno in città quello di Andrea Dolciotti, chef e socio nella recente apertura Briseide, insieme ad Alessio Severini e Sabatino Mancini. Arde la brace in cucina e crepitano le intenzioni, il recupero di una cottura su carbone capace di esaltare i sapori e le consistenze dei pesci, dei vegetali e dalle carne. Ortaggi di stagione, piatti che cambiano nei mesi, aste del pesce dal Lazio, fornitori locali e un pizzico di ingegno dello chef Dolciotti nell’uso di sapori e tecniche di cucina internazionali, come salse e lo shabushabu. Tre possibili menu degustazioni (da 48 a 58€) e la proposta alla carta che annovera anche piatti classici.

2) Aiki Pub Izakaya – via Gaetano Rappini 23c

Dall’ingegneria informatica a una nuova izakaya, passando per le arti marziali. Cosi Carlo Cocorullo, affiancato in cucina da Satoko Nishiumi, ha dato vita ad Aiki Pub in pieno stile giapponese dove gustare piatti tradizionali della cucina Sol Levante e appassionarsi a birre artigianali, sake, shochu, gin e whiskey giapponesi. Specialità della casa gli yakitori, spiedini composti di carne pesce, tufo o verdure grigliati lentamente e serviti con salse fatte in casa. Zuppe di miso, okonomiyaki (pizza di Osaka), bao, kimchi giapponese, gyoza e tempera sono solo alcune delle proposte. Dall’aperitivo al dopo cena, ogni momento è buono per scoprire nuove sfumature di gola dal Giappone, anche attraverso degustazioni e workshop di cucina; anche una formula Omakase per affidarsi alla cucina e lasciarsi guidare tra i sapori.

3) Giomà – via Calpurnio Fiamma 40-44

Recente apertura che prende il nome dai due proprietari, Giovanni Spinelli e Marco Bonanni, mentre ad accogliere gli ospiti c’è Francesca Scali. La pizza vuole essere la sintesi tra romana e napoletana, lievitata 72 ore e cotta nel forno a legna dopo essere stata stesa a mano: cornicione croccante e morbido, non fina e non spessa. Condimenti che spaziano dai classici ai più ricercati negli ingredienti, come ‘Spagna’ focaccia con Patanegra in uscita dal forno. Fritture di antipasto e piatti dalla cucina come baccalà mantecato con riduzione di vino rosso o mozzarella in carrozza; per chi non vuole pizza anche hamburger al piatto.

4) Mesticanza Osteria Contemporanea – via Nomentana Nuova 69

Dal lago Trasimeno a Roma, Lorenzo Sonnati e Giorgia Lucarelli con questa apertura coniugano design e sapori mediterranei miscelati alle cucine del mondo. Menù basato sulle stagioni e i loro prodotti, locali e sostenibili. Lei in cucina a combinare ingredienti e tecniche, lui in sala come oste, una cantina fornita in costante aggiornamento e piatti che combinano il territorio con ispirazioni d’oltreoceano, come la tartare di manzo con funghi shitake, vaniglia e tuorlo confit (ma non la sola proposta dal Meat Market) o la fregula sarda con porcini al miso, crumble di fava tonka e noci pecan.

5) Fornace Stella & Muscas – via Alessandro Cruto 9

Non solo l’abilità da pizzaiolo, stavolta Alessio Muscas ci mette anche il nome. E lo fa unendo le forze con Fornace Stella, insieme in un nuovo progetto romano in zona Marconi. Dall’unione di intenti una nuova insegna che coniuga le capacità e le declina in duplice veste: sia pizza napoletana sia romana contemporanea, stesa a mano. Insieme a Francesco Di Franco, impasti differenziati per le due tradizioni e condimenti pensati ad hoc. Condimenti per le pizze che spaziano dai classici ai più creativi, ben quattro proposte di margherita e le “Mus-Crunch”, focacce croccanti e ripiene pensate per la condivisione fra commensali. Anche proposte dalla cucina per i fritti, tutti curati dallo chef Francesco Aielli, dai supplì alle sfere di coda alla vaccinara o pulled pork e gli hamburger, nonché i dolci fatti in casa.

6) Mr Pling – via Buonarroti 47

Erik Lu è un creator digitale, un tiktoker, a cavallo tra due mondi: Italia e Cina. Un canale seguito in cui racconta il bello e il buono dei due paesi, ma soprattutto delle due culture, anche in cucina. E proprio nel quartiere più multietnico della città ha aperto una sua ravioleria, portando per la prima volta il suo contributo nel piatto e nel menù. Al centro della proposta i ravioli cinesi, preparazione ipnotica a vista e cotture in diretta. Diverse le proposte di street food cinese, ravioli in primis ma anche baozi, focacce di Sian e tagliatelle stese a mano.

7) Shell – vicolo della Fontana 28

Negli spazi di una ex officina, al limitare di Villa Paganini fra la Nomentana e il quartiere Trieste, nasce Shell, nome voluto dal ritrovamento di una vecchia insegna. A tessere le fila del progetto Martino Bellincampi, già ideatore di Pastella, che ha pensato un luogo dove mangiare e bere, ma anche sfogliare un libro prima di acquistarlo o assistere a un concerto. Libreria, spazio eventi e bistrot, tutto in uno senza trascurare nessun aspetto: Natale Recine in cucina, speciality coffee e solo materie prime accuratamente selezionate. Uno spazio da vivere in tutti i momenti della giornata, dalle tazze del primo mattino fino alle bottiglie da aprire dopo il tramonto; uno spazio che pone la cucina come elemento culturale e di gusto, alla ricerca del buono e del bello.

8) Riccioli d’oro – via Conca d’Oro 38

Sembra di entrare nel salotto di una casa borghese, si è accolti in un ambiente scaldato da dettagli che spaziano dalla tappezzeria alle cornici appese alle pareti fino alle porcellane vintage. Dalle molteplici, importanti e internazionali esperienze, Luca Ronzoni è ora protagonista di questo suo locale in cui porta tecniche al servizio del gusto e dei prezzi contenuti. Insieme ai soci, tra cui Mirko Arena che lo affianca ai fornelli, un progetto ambizioso fatto di fermentazioni autoprodotte, brace per ortaggi e proteine animali e un menù che può cambiare di giorno in giorno.

9) Angry Monkey Bar – viale delle Province 56

Dall’aperitivo al dopocena a tutto gin & tonic. Un nuovo locale dedicato, in zona piazza Bologna, dove poter pasteggiare o semplicemente bere un long drink scegliendo nella vasta selezione delle bottigliere che ricoprono le pareti. Più di cinquecento etichette di gin da ogni paese del mondo, abbinamenti con quasi cinquanta toniche a seconda del gusto o facendosi consigliare, ma anche rum e whisky da degustare lisci o in miscelazione. Per accompagnare i bicchieri, presente anche una carta dei vini, sono pensati dalla cucina piccoli assaggi, in formula cicchetteria: pizze al padellino, fritture, primi piatti della tradizione romana e piccole portare di carne o dolci.

10) Il Boia – viale Trastevere 146

Deve il nome alla portata principale, il caciocavallo impiccato che “il boia” appende sulla brace. Una figura retorica un po’ forte che però rende l’idea, e vuole omaggiare la tradizione lucana e pugliese di lasciar ammordibire e abbrustolire il caciocavallo sul calore della brace (in questo caso griglia elettrica). Avviene tutto in vista, anzi in vetrina, con il formaggio fuso che viene poi adagiato su pane caldo; si aggiungono a questa tipicità, taglieri di salumi e formaggi lucani, il tutto in un ambiente giovanile e smart.