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L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI) è il fondamento di ogni strategia aziendale sostenibile. Senza una corretta AAI, le decisioni risultano decontestualizzate e prive di visione chiara, compromettendo la capacità di identificare rischi e opportunità.
L’AAI scompone le attività aziendali nei loro elementi essenziali, permettendo una pianificazione mirata e un miglioramento continuo. Con il tempo si trasforma in uno strumento dinamico che guida le aziende verso la sostenibilità, trasformando la “fotografia statica iniziale” in un processo evolutivo per un futuro responsabile.
Analisi Ambientale Iniziale: la sintesi e l’analisi
La sintesi (la semplificazione, per certi versi) è il punto di arrivo, non quello di partenza.
È la diretta conseguenza dell’analisi, che deve necessariamente precederla: per capire, per contestualizzare, per pianificare. E per decidere.
In fondo è di questo che si parla, quando si parla di analisi ambientale iniziale: non c’è niente di diverso da qualsiasi altra azione umana. Senza sapere da dove veniamo, è impossibile sapere dove si vuole arrivare, come, con quali mezzi, perché.
Eppure, ancora troppe aziende si perdono proprio questo passaggio, allorquando devono scegliere cosa, dove, perché, se, cosa e come fare.
Soprattutto dal punto di vista ambientale.
Anche quando devono chiedere una consulenza: spesso, infatti, le richieste di consulenza sono decontestualizzate, prive di una visione chiara degli impatti ambientali e dei rischi associati.
È in questi casi che emerge con tutta evidenza l’importanza di una corretta Analisi Ambientale Iniziale (AAI), che non è soltanto un requisito preventivo per anticipare problemi e migliorare le performance ambientali, ma è anche un pilastro fondamentale per garantire che ogni strategia ambientale sia basata su una comprensione solida e dettagliata del contesto specifico dell’organizzazione.
La scomposizione
Analisi deriva dal greco ἀνάλυσις, derivato di ἀναλύω, che significa “scomporre, risolvere nei suoi elementi”: è un metodo di studio che consiste nella scomposizione di un uno nei suoi elementi costitutivi.
Per analizzare occorre partire da zero.
Ed è proprio per questo motivo che l’AAI rappresenta una componente cruciale nella progettazione e implementazione di un sistema di gestione ambientale, a prescindere dal fatto che poi il SGA sia, o meno, certificato: perché rappresenta un’opportunità, per l’azienda che la svolge, di comprendere le relazioni tra le proprie attività produttive e l’ambiente circostante, fra i propri processi e gli stakeholders, fra le proprie strategie e il proprio contesto di riferimento e la sostenibilità, in tutte le sue forme.
L’AAI permette alle aziende innanzitutto di individuare sia i rischi che le opportunità legati ai loro impatti ambientali, perché aiuta a riconoscere le aree critiche dove è necessario intervenire per prevenire danni, o ad individuare opportunità di innovazione, come l’adozione di tecnologie più pulite o di processi più efficienti.
Un’azienda di produzione può scoprire attraverso l’AAI, ad esempio, che una delle sue operazioni di fabbricazione consuma quantità eccessive di acqua: identificato il problema, l’azienda potrebbe implementare tecniche di riciclo dell’acqua per ridurre sia i costi operativi che l’impatto ambientale. |
Un’analisi iniziale ben condotta consente, poi, di pianificare interventi mirati per migliorare le proprie prestazioni ambientali, attraverso azioni preventive e/o correttive per risolvere problemi esistenti, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza operativa. Basti pensare ad un’azienda agricola che, grazie ai risultati dell’AAI, decida di adottare pratiche di agricoltura sostenibile per ridurre l’uso di pesticidi e migliorare la salute del suolo.
Per non parlare della compliance normativa, per fare un terzo ed ultimo esempio, e senza pretesa di esaustività: la conformità alle leggi si deve basare necessariamente su un’accurata operazione di contestualizzazione strutturata.
Analisi del contesto: un elemento chiave dell’Analisi Ambientale Iniziale
L’analisi del contesto aziendale – parte integrante dell’AAI – si concentra sulla valutazione dei fattori interni ed esterni che influenzano il sistema di gestione ambientale.
Il contesto non è statico, ma cambia in base ai bisogni e alle aspettative delle parti interessate: per questo motivo anche l’analisi, da iniziale, diventerà dinamica.
Una corretta, e continua, analisi del contesto consente di:
- identificare i rischi e le opportunità legati alle attività aziendali;
- sviluppare o rafforzare la politica ambientale;
- definire obiettivi ambientali realistici e misurabili;
- valutare l’efficacia delle misure adottate nel mantenere la conformità normativa.
In definitiva, l’analisi del contesto – punto di partenza per l’individuazione degli obiettivi e delle procedure che l’azienda ha adottato e dell’analisi ambientale iniziale – permette di fare una diagnosi sistematica, nella quale vengono analizzate e valutate tutte le relazioni che intercorrono tra l’attività produttiva svolta dall’azienda e la realtà ambientale e territoriale che la circonda, in funzione dei vincoli generali cui l’azienda è sottoposta, del quadro legislativo, socioeconomico e di mercato.
Analisi Ambientale Iniziale: gli aspetti ambientali
L’AAI prende in considerazione i vincoli normativi, socioeconomici e di mercato, e serve come base per stabilire le strategie e le politiche ambientali dell’organizzazione.
L’obiettivo principale dell’AAI è identificare:
- gli aspetti ambientali diretti e indiretti (gli elementi di un’attività, prodotto o servizio che possono interagire con l’ambiente);
- l’impatto ambientale (qualsiasi modifica all’ambiente causata dalle attività aziendali, sia positiva che negativa).
Questi aspetti e impatti vengono continuamente aggiornati nel SGA, adattandosi a eventuali modifiche o cambiamenti aziendali (i cambiamenti comprendono sviluppi pianificati o nuovi e attività, prodotti e servizi nuovi o modificati) e alle condizioni anomale e alle situazioni di emergenza ragionevolmente prevedibili.
Le fasi dell’Analisi Ambientale Iniziale
L’AAI è suddivisa in cinque fasi principali che garantiscono una valutazione dettagliata delle performance ambientali dell’organizzazione: 1. la valutazione della conformità normativa (si tratta della verifica del rispetto delle leggi ambientali applicabili); 2. l’analisi qualitativa degli aspetti ambientali (è l’identificazione dei fattori che possono avere un impatto significativo sull’ambiente); 3. la quantificazione degli aspetti ambientali (la misurazione dei livelli di emissioni, consumi e altri parametri rilevanti); 4. la valutazione della vulnerabilità (consiste nell’analisi della suscettibilità dell’organizzazione ai rischi ambientali); 5. la significatività degli impatti (è la valutazione della gravità e della probabilità degli impatti ambientali identificati). |
Le fondamenta e il miglioramento continuo
L’AAI, in definitiva, rappresenta le fondamenta del modello di gestione di ogni azienda: ma per essere efficiente, da iniziale, una volta concluso il suo scopo, l’analisi ambientale si trasforma in dinamica, e valuta tutti i cambiamenti diacronicamente avvenuti in azienda.
Non ci si può e non ci si deve accontentare della fotografia fatta ad un certo punto (quello “iniziale”, per l’appunto, dal quale si parte), ma occorre rendere tale analisi dinamica, per tenere il passo dell’evoluzione esogena ed interna.
Per gestire il cambiamento.
L’analisi serve per sapere, per conoscere, per “riconoscere attraverso” (la diagnosi, di cui sopra).
“Il sapere non ingombra”, diceva Carlos Ruiz Zafón ne “Il labirinto degli spiriti”: anche in questo caso, “non c’è niente di diverso da qualsiasi altra azione umana”, lo si diceva all’inizio di questo contributo.
La gestione ambientale non è, e non ha, niente di diverso dalla vita di tutti i giorni: cambiano solo gli obiettivi, ma in fondo neanche quelli.
Quando le aziende lo avranno capito, utilizzando gli strumenti appropriati, cominceremo davvero a percorre re la strada verso le sostenibilità.
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